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Inter, Sabatini e Antonello provano a scuotere l’ambiente. Obiettivo ricompattare il gruppo

Le parole dei due dirigenti vogliono dare una spinta alla squadra di Spalletti che vive un momento delicato

Andrea Della Sala

Ieri, in casa Inter, hanno parlato Sabatini e Antonello. Entrambi con il loro discorsi, sebbene con toni diversi, hanno voluto dare una scossa all'ambiente nerazzurro e ricompattare il gruppo in vista di un periodo importante per la squadra di Spalletti che, dopo il Benevento, affronterà Milan, Napoli e Samp. Il fulcro del discorso del ceo nerazzurro è stato Spalletti: «E' il nostro condottiero - ha affermato davanti alle telecamere di Premium e Sky -. La fiducia nei suoi confronti non è mai venuta meno. E' arrivato il momento che tutta la società, dalla proprietà al management, supporti al massimo l'allenatore e la squadra in modo da uscire tutti insieme da questo momento di crisi e raggiungere il nostro obiettivo, ovvero il ritorno in Champions. Ciò che dà fastidio è che in queste situazioni, tutto diventa negativo. A novembre, quando le cose andavano bene, tutti erano dei fenomeni, adesso, che le cose vanno male, sono diventati degli incompetenti».

Sabatini è stato più diretto, arrivando anche a mettersi in discussione (evidentemente insieme ad Ausilio) per le decisioni prese in questi mesi. «Prendersela con Suning è sbagliato o quantomeno ingeneroso perché, paletti del fair play nanziario a parte, la proprietà non ha mai condizionato le nostre scelte: quindi la responsabilità esclusiva dei risultati della squadra è dei professionisti che hanno operato - ha spiegato all'Ansa -. Ho una quota rilevante di tali responsabilità perché ho condiviso, ispirato e incentivato le scelte che sono state fatte a partire da quella dell'allenatore, che rimane il migliore in ogni caso». Viene da pensare che il coordinatore dell'area tecnica di Suning non escluda nulla per il suo futuro: «Presto andrò a Nanchino per rendere conto alla proprietà, ma prima di tutto è al popolo interista che bisogna rendere conto». Non è mancato un colpo di frusta all'ambiente: «Dobbiamo capire quali sono le priorità, le cose sensibili sulle quali intervenire. Mi sembra giunto il tempo della sintesi alla quale nessuno si può sottrarre. Una sintesi brutale da adottare nello spogliatoio, in campo e in sala stampa, ma anche in sede. I nostri giocatori dovranno fare riferimento all'orgoglio e alla consapevolezza della loro qualità che si deve affermare in campo».

(Corriere dello Sport)