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La Repubblica dura: “Inter, due colpi di testa e niente più. Finisce 2-0 ma la squadra…”

Questo il commento del quotidiano sulla prestazione dei nerazzurri

Marco Astori

Vittoria sofferta ieri per l'Inter, ma non mancano di certo le critiche. L'avversario era il Benevento, che, seppur con un ottimo gioco e spensieratezza, è decisamente inferiore ai nerazzurri, che approcciano la partita in modo pessimo. Al coro dei critici si unisce anche La Repubblica, che analizza così la prestazione dei ragazzi di Spalletti: "Ci si rifugia nei rovesciamenti di senso, ormai, per sfuggire alla realtà che fa male, o per abbellirla, per tenere duro in qualche modo, per provare a gabbare la logica. Lo fanno in tanti. Anche l'Inter deve, visto che non ha più attaccanti, sono tutti spariti e straniti, parcheggiati nelle loro crisi personali, umane, tecniche, psicologiche, e di solito per vincere le partite se ne ha bisogno, anche contro il Benevento ultimo in classifica, che vedeva San Siro per la prima volta nella sua storia. Così, nella desertificazione dei talenti, e con Icardi che stavolta se la guarda dalla panchina ma non si azzarda a entrare, l'Inter la sfanga coi difensori, anche se prima l'arbitro ci ha messo del suo, e nemmeno poco, offrendo la più disastrosa direzione che si ricordi a Milano negli ultimi anni: decidono, con colpi di testa nel mucchio selvaggio, Milan Skriniar, l'Ivan Drago che sembra rimasta l'ultima gruccia di un gruppo sulla via dello sbraco, e Andrea Ranocchia nella ripresa, prima da corner poi da punizione, entrambe da destra, entrambe calciate da Cancelo.

Finisce 2-0 e il pubblico - continua il quotidiano -, che alla fine di un primo tempo senza tiri in porta (non capitava da due anni a San Siro) fischia sonoramente, alla fine non ha neppure la forza di applaudire (curva a parte), attonito, dopo un'altra prova sconcertante dei prodi di Spalletti, anche se è andata, ma il modo è quasi offensivo, o in ogni caso conferma che la crisi è nera. La parola ai difensori insomma, che è meglio, perché gli altri latitano, assistono da attori non protagonisti, vanno incontro a figuracce in serie, pure il nuovo prestito Rafinha non sembra niente di che, visto che vaga spaesato in un centrocampo che è caos, brodo primordiale, palude dei caimani in cui nessuno riesce a trovare il bandolo. È un'Inter fuori di sé e completamente impaurita dalle conseguenze di ogni suo gesto, e lo si nota dai primi cinque minuti in cui tutti sbagliano appoggi elementari, persino Vecino calcia in fallo laterale il primo pallone della gara, poi si notano orrori di Gagliardini, Ranocchia, Cancelo, D'Ambrosio, tutti. Non c'è un giropalla decente, Rafinha sta troppo basso a cercare palloni, quelli del tridente non aiutano e non sprintano, è un disastro".

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