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La Stampa – Inter, ecco come Suning taglia i costi e fa crescere i ricavi

Aumentare i ricavi per poter fare mercato. Un equilibrio imposto dal fair play Uefa

Francesco Parrone

Dal quotidiano La Stampa, alcuni dettagli sulle ultime mosse di Suningper portare ricavi all'Inter e superare i vincoli posti dal fair play finanziario: "Dalla Cina il gruppo Suning è arrivato all’Inter con biglietto di andata (compro il club, in Italia) e ritorno (lo promuovo, in Estremo Oriente). È una questione di quattrini, tanti, e di nome: come il Centro Sportivo Angelo Moratti, ribattezzato Suning Training Center. Per 15 milioni a stagione, fino al 2020, secondo stime non ufficiali. Una strategia che punta all’impennata dei ricavi, anche grazie a parti correlate, come già fecero Psg e Manchester City. Strumento efficace, ma da maneggiare con cautela, perché la Uefa vigila: «Nel caso di Psg e City fu fatto un collegio peritale per stabilire il valore equo della sponsorizzazione», avverte Claudio Sottoriva, del Dipartimento di Scienze dell’economia e gestione aziendale dell’Università Cattolica di Milano, che sul tema ha scritto un volume («L’applicazione del Financial Fair Play alle società di calcio»). Cioè: «Gli accordi vengono ricalcolati secondo un valore di mercato». Altrimenti si violano le norme del Financial Fair Play.

65 pollici griffati Inter - Nell’attesa, il club sta rientrando nei paletti: l’ultimo esercizio ha contenuto il passivo entro i 30 milioni, «secondo noi» sottolinea la società, e l’obiettivo è chiudere il prossimo in pareggio. Altrimenti, scatterà la multa: 7 milioni. Lo si farà tagliando i costi, of course, ma soprattutto facendo crescere i ricavi. Tramite Suning, la sua rete e i suoi contatti in Cina. Come il recente accordo con Tcl Corporation, multinazionale dell’elettronica: una partnership che prevede pure la produzione di 5 milioni di televisori a 65 pollici griffati Inter. Non sarà facile, anche per le ragioni strutturali che hanno frenato la Juve, che pure arriva da cinque scudetti: la Premier lucida e promuove il marchio da dieci anni e per i club inglesi è così più facile firmare accordi regionali. Ci sarebbe anche il campo, perché poi l’obiettivo di Suning è tornare a vincere. Il che porta allo shopping, che ha appena consegnato Gagliardini, non a modiche somme (ma con prestito biennale), e per l’estate promette grandi nomi. Possibile? Sì, ma restando rigidamente dentro i parametri Uefa: specialmente l’equilibrio tra vendite e acquisti. Per non parlare di un’altra spia che può accendere l’interesse europeo: quando il costo del personale (stipendi) supera il 70% dei ricavi (escluse le plusvalenze). Al momento, sono sotto i 200 milioni".

(Fonte: Massimiliano Nerozzi, La Stampa 20/01/17)

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