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La Stampa – Inter, Icardi corpo estraneo. Ma la squadra ha ricordato a tutti che…

Brozovic piega la Samp in pieno recupero dopo una gara di tante emozioni e polemiche

Francesco Parrone

Il quotidiano La Stamparitorna sulla vittoria genovese dell' Inter tra Var e gol a 94°: "Non è mai troppo tardi, per l’Inter. A un passo dal compromettere il girone di Champions, si è risvegliata con la grande rimonta sul Tottenham; a un soffio dal possibile svantaggio in doppia cifra dalla Juve capolista, ha ricordato al campionato di essere viva. Pazza Inter, come sempre. Stavolta non è Vecino l’uomo del destino, ma Brozovic. È il croato più discusso a infilare il pallone decisivo alle spalle di Audero, quando di minuti ne sono passati 94 e resta un giro di orologio al gong. Verdetto giusto, anche se per Spalletti raccogliere il bonus di cui aveva parlato alla vigilia («Vincere anche a Genova può moltiplicare gli effetti del successo in Europa») è stata davvero una faticaccia. Di mezzo ci si è messa la Samp, buona per mezzora e comunque sempre sul pezzo, ma pure due volte la Var, che in chiusura dei due tempi (43’ e 87’) ha cancellato i capolavori di Nainggolan (fuorigioco di D’Ambrosio) e Asamoah (ancora il terzino che non riesce a crossare prima che la palla esca) dopo essere rimasta invece spenta otto giorni fa sul mani di Dimarco contro il Parma. Forse anche così si spiega l’esultanza di Spalletti, che alla fine si libera di tutte le tensioni e viene espulso. Voleva la svolta e potrebbe averla ottenuta. Se sarà Inter, fiorirà.

Il capitano a digiuno - Il tecnico toscano avrebbe gradito un altro approccio dai parte dei suoi uomini, che invece per quasi tutto il primo tempo hanno lasciato le chiavi della partita alla Samp mentre lui si sbracciava inutilmente dalla panchina. I difetti nerazzurri? Quelli già annotati nelle prime uscite, in particolare la modesta qualità nell’impostazione del gioco che non può passare sempre da Brozovic. Il croato non è un regista, ruolo (da Modric in giù) rimasto scoperto sul mercato, ma se liberato da qualche responsabilità di troppo può anche farsi trovare al posto giusto al momento giusto, come al 94’ quando è sbucato il suo destro risolutore. Poi Icardi, ancora a secco in campionato e sempre un corpo estraneo. Il fatto che non abbia segnato nemmeno alla Samp, la sua vittima preferita in A con 10 gol, la dice lunga.

Nessun dialogo con Nainggolan, che pure ha provato a sbattersi a tutto campo in cerca di qualche pallone buono, due occasioni sprecate di testa. La quaterna nel 5-0 di marzo, qui a Marassi, resta un ricordo, mentre sono quattro le partite di fila senza segnare: solo nel 2014 ne ha infilate di più. L’Inter ha bisogno dei suoi gol, dopo cinque giornate rispetto all’anno scorso ne mancano 6 e guarda caso sono anche i punti lasciati in classifica (allora erano 13).

La stanchezza blucerchiata - Buon per i nerazzurri che i blucerchiati non abbiano trovato la porta (11’, Defrel e Linetty murati) quando potevano far male. Poi la Samp, meno abituata a gestire il doppio impegno (mercoledì l’1-1 contro la Fiorentina) è calata e l’arbitro ha annullato un gol a Defrel per fuorigioco. L’Inter è venuta fuori, soprattutto con Candreva spostato a destra mentre gli ingressi di Perisic e Keita erano il chiaro segnale che ieri sera un punto sarebbe stato troppo poco. L’aver cambiato un destino che pareva segnato per la seconda volta in cinque giorni è un merito ulteriore, il cambio di marcia nel secondo tempo potrebbe essere il segnale che l’Inter si è messa finalmente in moto. Un bonus - Spalletti dixit - da non sprecare".

(Fonte: Jacopo D'Orsi, La Stampa 23/09/18)

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