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Mancini: “Italia, serve tempo: non sono un mago. Balotelli? Credo sia maturato”

Il CT della Nazionale italiana, ex allenatore nerazzurro, ha parlato in conferenza stampa da Coverciano

Eva A. Provenzano

Roberto Mancini ha parlato in conferenza stampa a Coverciano. Ecco cosa ha detto l'ex allenatore nerazzurro che oggi è il CT della Nazionale italiana:

-Che primo giorno è stato? 

Il primo giorno è di conoscenza, perché non ci conosciamo benissimo. E in campo ho corso assieme ai ragazzi perché sono abituato così. 

-Balotelli ha diviso tanto l'opinione pubblica, può ora unire la squadra?

Deve essere la squadra ad unire in questo particolare momento calcistico. Io ho fiducia, ma tutto dipenderà da lui come dagli altri giocatori, questo sarà importante.

-Percepisce che sarà un lavoro difficile? 

Non sono un mago, nessun allenatore lo è. Servirà tempo. Prima avevamo giocatori in abbondanza, ora non è così ma a questi giocatori serve fiducia, diventeranno bravi per la Nazionale. Molti non hanno giocato in Europa e sarà quindi un lavoro difficile. 

-De Rossi?

Vale per lui come per Buffon. Per tutti quelli che giocheranno e saranno in condizioni e possono dare un amano saranno convocabili. La porta non è  chiusa per nessuno. 

-Consiglierebbe a Sarri lo Zenit? 

Io sono stato bene, il resto dipenderà da lui. 

-Perin potrebbe giocare in un grande club ma magari non avere spazio, sarebbe comunque convocato in Nazionale? 

Sicuramente è più difficile anche a livello fisico se non si gioca. Ma lui può fare bene ed essere titolare in qualunque club giochi, anche se non so dove andare. 

-Cosa vi siete detti con Balotelli? 

Mi ha detto buongiorno mister, solo questo (ride.ndr) Ci sarà modo di parlare nelle prossime ore. Ha due bimbi, penso che questo aiuti questo a maturare. 

-Gerarchia dei portieri?

Li devo ancora conoscere bene. Sono tre partite e giocheranno sia Donnarumma, che Perin che Sirigu. 

-Buffon? 

Ho parlato con Buffon al telefono. Mi ha spiegato la sua intenzione, penso che voglia continuare a giocare e quindi tutti quelli che giocano possono essere chiamati in Nazionale. Penso voglia continuare a giocare, quindi ho rispettato le sue volontà e mi sembra giusto.

-Quando è importante ricominciare a vincere? 

Non conta che sia un'amichevole o meno, ma conta ricominciare a vincere perché siamo l'Italia. La rotazione servirà per fare riposare tutti. Vedremo come stanno Immobile e Zaza, chiameremo qualcuno dell'Under21 e quindi giocheranno tutti. E devono giocare anche i più giovani contro Francia e Olanda. Se si potesse contare su un blocco come è stato fatto in passato con quelli di Juventus o Milan sarebbe più facile. Dobbiamo cercare di amalgamare tutti in fretta. 

-Che impressione le fa Ancelotti al Napoli? 

Sono contento per Carlo, che sia tornato in Italia in grande club come il Napoli: è importante per tutto il campionato. 

-La sua Nazionale avrà un codice di comportamento? 

Sono ragazzi giovani: qualche errore si può fare, succede a tutti. Ma i comportamenti dovranno essere ottimi, siamo di esempio per tutti, soprattutto i ragazzini. 

(Fonte: SS24)

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