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Olé attacca Wanda: “Parole inopportune, ostacola la carriera di Icardi”. E gli esempi…

Il giornale argentino parla di quanto sta accadendo in casa Inter con la vicenda che vede coinvolto l'ex capitano

Eva A. Provenzano

In Argentina, il quotidiano Olé parla di Mauro Icardi e di quello che sta accadendo all'Inter e si sofferma anche sul ruolo avuto dai social in questa situazione: "Ci sono diversi giocatori che non sembrano essere consapevoli del fatto che ciò che scrivono sui social network non è come fare un commento nel salotto di casa loro o mentre sono a tavola, o che ci sia un codice di riservatezza come quello tra amici. E più di uno ha subito le conseguenze. Succede ai giocatori di calcio e anche alle persone comuni. Ma una cosa è dover rispondere delle proprie azioni e un'altra è andare in difficoltà sul lavoro a causa delle opinioni diffuse da chi ruota attorno al giocatore", si legge in un articolo titolato 'Non si scherza col lavoro'.

LE CRITICHE MOSSE A WANDA - E ci si riferisce ovviamente all'agente e moglie del calciatore, Wanda Nara. Su di lei si dice: "Icardi non è esattamente il miglior esempio di discrezione di di basso profilo, ma la sua carriera è stata più volte ostacolata dai post inopportuni della moglie. Più recenti le parole contro l'allenatore e i compagni di squadra del marito che lo hanno messo in una situazione di non ritorno nei confronti dell'Inter. Ognuno può esprimere la sua opinione, ma è anche responsabile delle conseguenze. Questo al netto della completa indipendenza che ha come agente di Icardi e del suo legittimo dovere di difendere i suoi interessi".

ALTRI ESEMPI - E si parla anche di un esempio nel quale l'agente del giocatore è un familiare ed una donna: Natalia Simeone, la sorella dell'allenatore dell'Atletico Madrid. "Non si ha memoria di qualsiasi dichiarazioni inopportuna che possa aver provocato problemi all'attività lavorativa del fratello. E anche gli uomini non sono esentati dall'evitare di cadere nella stessa inutile intrusione, neanche per Lautaro Martinez deve essere stato comodo il post del padre nel quale si criticava Spalletti che non metteva in campo il suo bambino", scrive Olè.

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