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Ordine: “Inter, Joao Mario scoraggiante: bocciatura definitiva. Alibi finiti, Spalletti…”

L'analisi di Ordine

Matteo Pifferi

Franco Ordine, attraverso le colonne de il Giornale, ha così analizzato il pareggio del Franchi tra Fiorentina e Inter, concentrandosi principalmente su Joao Mario:

"Ci sono occasioni che uno del censo di Joao Mario deve cogliere al volo. E non solo perché, costato 40 milioni e passa appena 18 mesi prima, mai ha mostrato di meritare le mostrine da campione d’Europa in carica. Basterebbe dare un’occhiata alla coraggiosa e concreta perfomance di Ranocchia, spesso scorticato vivo dallo stesso popolo di tifosi neroazzurri, per cogliere il senso dell’opportunità sfruttata al meglio rispetto al più quotato sodale. Per una sera, dopo tanti spezzoni deludenti, Spalletti ha anche ritagliato su misura, per Joao Mario, il ruolo di ala destra proprio come col Portogallo quando sembrò persino più decisivo dello stesso CR7. Così tutte le giustificazioni, gli alibi citati da agente e addetti ai lavori nel passato, sono finite nel cestino. La prova tanto attesa di Joao Mario è stata scoraggiante per usare un eufemismo. Nonostante avesse alle spalle lo sprint e la tecnica raffinata di Cancelo, mai è riuscito ad apparecchiare una giocata delle sue, sia pure in combinazione con l’ispirato connazionale. Al suo confronto Federico Chiesa sembrava Garrincha! Anzi, nel finale della prima frazione, quando Chiesa gli ha soffiato palla come a un ragazzino di scuola calcio, beh allora l’uomo vestito con la maglia numero 10, invece di impegnarsi nella rincorsa per riparare alla sciatteria, si è arreso trotterellando come se si trattasse di un banale allenamento e non di una sfida delicata. È stato a quel punto che un vecchio cuore interista come Beppe Bergomi, seconda voce di Sky a Firenze, ha perso la pazienza definendolo «imbarazzante». Perciò la sostituzione dopo 65 minuti ha avuto il senso plastico di una bocciatura definitiva senza possibilità di ripensamento. Anche se, ai margini nell’Inter, rischierebbe di perdere il posto al mondiale, motivo che l’ha indotto a reclamare a più riprese un trasferimento in prestito. Forse solo in patria potrebbe ritrovarsi".

(il Giornale)

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