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Petagna: “In estate nessuno mi voleva, pensavo di smettere. Al Milan piansi perché…”

L'attaccante dell'Atalanta si è raccontato al Corriere della Sera

Sabine Bertagna

Andrea Petagna ha raccontato in un'intervista al Corriere della Sera come è cambiata la sua carriera, dall'estate ad adesso. L'attaccante dell'Atalanta si confida: "L'anno scorso avevo pensato di smettere. Ero reduce da una stagione deludente divisa fra Latina e Vicenza, e con un solo gol all’attivo. Nessuno mi voleva prendere: per la serie B avevo un ingaggio troppo alto e il Milan, proprietario - all'epoca - del mio cartellino, non aveva intenzione di partecipare alla corresponsione dello stipendio. In Lega Pro non mi voleva mandare e l’unica squadra che all'epoca era sulle mie tracce era l'Ascoli. Poi per fortuna i marchigiani furono ripescati in B e la mia carriera cambiò di nuovo direzione. In quel periodo mi stettero vicini il mio procuratore Giuseppe Riso e il mental coach Roberto Civitarese".

L'esperienza al Milan: "Debuttai in Champions a 17 anni con Allegri. Andavo al liceo psico-pedagogico con sua figlia Valentina. Che allenatore è? Un grandissimo gestore di campioni. Nell'estate 2013 (ai tempi Galliani lo definì "incedibilissimo") segnai al City e nel Trofeo Tim. Con Pazzini infortunato ero l’altro attaccante a disposizione assieme a Balotelli. L’ultimo giorno di mercato il Milan comprò Matri. Quando lo venni a sapere mi chiusi nel bagno del ristorante e piansi".

(Corriere della Sera)

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