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Pioli cambia modulo, ma il vero problema dell’Inter va oltre i numeri

I nerazzurri mostrano poco equilibrio tra i reparti, è soprattutto su questo che dovrà lavorare il tecnico emiliano

Alessandro De Felice

L'Inter cambia modulo ma continua a presentare i vecchi problemi. Questo è quanto scrive l'edizione odierna della Gazzetta dello Sport, che spiega come i nerazzurri manifestino gravi lacune tra i reparti di gioco, spesso troppo distanti:

"Dopo il 2-0 la banda di Pioli è meno gelata, almeno disegna qualche emozione e toglie la volontà di proseguire con i fischi già sentiti dopo 25 minuti. Ma è brutta l’Inter che sembra tornare a inizio campionato, senza averne le illusioni e lo stesso allenatore, perché anche Frank de Boer debuttò contro il Chievo con una difesa a tre e si vedeva già allora che Candreva pativa nel doppio lavoro, cioè non poteva lanciare se stesso. In questa gara le sistemazioni dei nerazzurri a lungo seguono la nebbia più che la logica, entrano ed escono nel campo sperando in una visibilità migliore. Il 3-4-3 diventa 5-2-3 senza palla, oltre che 5-4-1, e talvolta in impostazione, affidata spesso a Miranda, anche 3-2-5, che significa cinque giocatori ad aspettare la palla che non arriva. Ma al di là dei numeri, sono gli squarci tra i vari settori che traducono le difficoltà dell’Inter". 

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