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Pioli: “Inter? Non ho rimpianti, dato il massimo. Bernardeschi? Sia chiaro a tutti che…”

L'ex allenatore dell'Inter è stato presentato alla Fiorentina

Sabine Bertagna

Stefano Pioli è entusiasta di affrontare la sua nuova avventura alla Fiorentina, questa volta in qualità di tecnico. L'ex allenatore nerazzurro, durante la presentazione a Firenze, ha parlato anche di Inter: “Inter? Ho dato il massimo, non ho rimpianti. Come ogni esperienza mi sono rimaste delle motivazioni forti. Adesso per me conta solo la Fiorentina. Ora voglio solo partire con la mia nuova squadra il 5 luglio. Promesse? Una cosa mi sento di dirla: tanto lavoro”.

Giovani - “Italiani e giovani? La Fiorentina ha ottenuto ottimi risultati negli ultimi anni. Crediamo che possa cominciare un nuovo ciclo. Ci saranno dei cambiamenti, prenderemo calciatori giovani e, se possiamo, italiani. Sono loro che possono portare una cultura del lavoro giusta. Vogliamo una mentalità vincente. Questo non vuol dire vincere ogni partita, ma almeno provarci. Un compagno dei tempi da calciatore che vorrei ora? Credo che Baggio sia il più forte con cui abbia mai giocato. Ma ho un ottimo ricordo anche di Dunga”.

Il progetto di Pioli (e il mercato) - “Da oggi chiamerò tutti i giocatori della Fiorentina che rientrano nel nostro progetto. Bernardeschi? Sia chiaro che io non devo convincere nessuno. I giocatori che hanno voglia di dare tutto per la squadra sono i benvenuti. Lui è uno di grande qualità, ma ai giocatori chiederò solo se hanno voglia di dare tutto per la maglia. Chi ha dei dubbi è bene che se li chiarisca, vogliamo gente che dia l’anima in campo. Voglio rimanere in una società per più anni rispetto al passato e voglio unire a questo la conquista di un trofeo. Dobbiamo sfruttare più del massimo di quello che abbiamo. Credo che siamo l’ottava squadra per budget, dobbiamo andare oltre i nostri limiti. Vincere non sarà facile, soprattutto farlo subito. Ma dobbiamo dare tutto per vedere dove arriviamo”.

L'esempio di Ranieri - “Ranieri mi ha spinto a studiare per diventare tecnico. I suoi modi di lavoro alla Fiorentina mi incuriosivano molto. Su di me è stato scritto che sono un allenatore girovago e che non ha ancora vinto, spero di smentire tutti qui a Firenze. Gli anni che non rispettano le aspettative possono portare a delle critiche. Noi vogliamo riportare la gente allo stadio attraverso il lavoro, la qualità e, soprattutto, i risultati”.

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