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Rafinha: “Mio padre mi ha parlato della Serie A. Vorrei il Mondiale, ma ora penso all’Inter”

Il brasiliano ha parlato delle sue passioni e anche del sogno Mondiale

Andrea Della Sala

A gennaio, all'Inter è arrivato dal Barcellona Rafinha. Il brasiliano arrivava da un lungo infortunio al ginocchio che lo ha tenuto fuori dal campo per parecchio tempo, ma già in queste prime apparizioni ha fatto vedere la sua qualità. Intervistato da La Gazzetta dello Sport ha parlato del suo momento, degli obiettivi dell'Inter e del suo futuro, ma anche delle sue passioni fuori dal campo:

Ci parli del Rafinha privato?

«Non sono scaramantico, non amo la Playstation, mi piace il cinema e suonare la chitarra. Anche se tra allenamenti e lavoro che faccio a casa non mi resta troppo tempo. Sto prendendo lezioni, presto parlerò in italiano. Adoro i dolci e qui ho perso la testa per le torte. Soprattutto per le crostate. Dura tenere la linea...».

Che altri sport le piacciono?

«La pallavolo, mia madre Valeria giocava. Poi basket e ping-pong. Abbiamo un tavolo a casa e ci sfidiamo di continuo».

A proposito della famiglia, suo padre Mazinho ha giocato da noi. Che consigli le ha dato?

«Mi ha confermato che questo è un campionato molto tattico. Un’università del calcio. Ne ho parlato con Dani Alves, dice che qui ha imparato tanto».

Suo fratello Thiago ha scelto di giocare nella Spagna, lei nel Brasile. Come mai?

«Lui ha giocato in tutte le Under spagnole, io durante l’estate tornavo in Brasile. Mi sono sempre sentito più brasiliano che spagnolo».

Ha parlato di recente con il c.t. della Seleçao Tite?

«No, essendo stato infortunato non lo sento da un po’. Chiaro che vorrei una maglia per il Mondiale, ma ora penso solo a fare bene con l’Inter».

E se la finale mondiale fosse Brasile-Spagna?

«Se mio fratello fosse in campo e io no, tiferei Spagna. La famiglia viene prima di tutto».

Con entrambi in campo invece suo padre come si comporterebbe?

«Ci abbiamo riso sopra, ha detto che si metterebbe comodo davanti alla tv e proverebbe a viversi la partita con serenità».

Lei ha scelto di venire a giocare in un Paese in difficoltà a livello calcistico. La Nazionale ha fallito la qualificazione al Mondiale. Crede che sia una vera crisi o che ci rialzeremo in fretta?

«E’ un momento, in Brasile è successa la stessa cosa. Avete vinto 4 Mondiali, rappresentate il calcio nel mondo. Anche i giovani talenti non mancano. Credevo che Pinamonti avesse 20 e passa anni, poi ho scoperto che ne ha 18...».

Quale calciatore italiano crede che sia pronto a diventare un top player?

«Insigne. Lui è super».

(La Gazzetta dello Sport(

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