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Ronaldo racconta gli infortuni: “Nemico peggiore? Le scale! Oggi sarebbe diverso perché…”

Il brasiliano nel corso della carriera è stato sempre condizionato da infortuni alle ginocchia

Marco Macca

Tanto forte quanto sfortunato. Ronaldo è passato alla storia del calcio per essere stato uno dei più forti di sempre, uno dei pochissimi giocatori in grado di far sognare intere folle. Ma l'ex attaccante dell'Inter è rimasto nel cuore di tutti anche per le emozioni (tristi) che ha lasciato dentro tutti i tifosi del pallone che, indipendentemente dal loro tifo, non hanno certo dimenticato le immagini sportivamente e umanamente drammatiche dei suoi infortuni, di quelle ginocchia così fragili da consegnarci l'eterno dilemma su cosa sarebbe potuta diventare la carriera del Fenomeno senza quei continui stop. Un argomento doloroso per lo stesso Ronaldo, che ne ha parlato così a Sky Sport:

"Gli infortuni? Sì, quello purtroppo è stata una costante in tutta la mia carriera purtroppo. Credo che nella mia generazione ci siamo allenati nella maniera sbagliata per tantissimi anni. Oggi se vedi gli allenamenti, è tutto molto più individualizzato e specifico per ogni giocatore. Forse questo avrebbe risparmiato qualche infortunio. Non lo so. Avrei voluto senza dubbio non avere tanti infortuni. Però allo stesso tempo anche gli infortuni mi hanno fatto diventare quello che sono. Ho imparato tantissimo di quel periodo. Ho imparato tantissimo da queste sofferenze. Posso assicurare che ciò mi ha fatto diventare una persona migliore. Per chi ha un problema al ginocchio, le scale sono sempre il peggiore tra i nemici! Il ginocchio mi ha fatto veramente una guerra molto lunga e difficile, però alla fine direi che ho vinto io, l’ho battuto! Anche se è stato un problema sia il ginocchio destro sia il ginocchio sinistro, alla fine l’amore per il calcio mi ha fatto vincere questa battaglia. Sì quella discesa mostrava chiaramente i dolori che avevo in quel momento. Scendere la scala è un movimento eccentrico, ovvero dove si sente di più una tendinite. È un dolore difficile da spiegare a parole".

(Fonte: Sky Sport)

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