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Seconde squadre, in poche rientrano nei criteri: l’Inter c’è. Ma le società per ora…

Il punto sulle seconde squadre

Marco Macca

Qualche settimana fa, la FIGC ha annunciato la possibilità, per le squadre di Serie A, di introdurre le seconde squadre in Lega Pro a partire dal 2018-19. Una manovra quasi improvvisa, che ha spiazzato tutti o quasi e che al momento è stata accolta con un po' di freddezza. Anche perché, come riportato da La Gazzetta dello Sport, sono in pochi a essere in regola con i parametri:

"... Le società di A sono state interpellate solo a delibera pubblicata, e hanno presentato al d.g. Uva e al sub commissario Costacurta un lungo elenco di perplessità, soprattutto sui criteri scelti per stilare la graduatoria con cui saranno introdotte le prime seconde squadre. Criteri che sembrano cuciti addosso alle grandi società, Juventus e Inter in testa, Milan (che potrebbe giocare a Varese) e Roma più indietro, forse anche Napoli. Le uniche in grado di ottenere un punteggio alto in tutte e tre le classifiche: giocatori convocati nelle Nazionali giovanili (40% del punteggio), risultato nel campionato 2017-­18 (30%), media spettatori (30%). Ma nemmeno le big, dicono, sono pronte a partire. Forse la sola Juventus si è già attrezzata, non a caso l’unica — dice qualcuno maliziosamente—che abbia condiviso parte di questo percorso. Ci sono, poi, perplessità su alcuni singoli parametri di partecipazione. Ad esempio, non si capisce se tra i 4 Over concessi non possano essere utilizzati calciatori che abbiano accumulato più di 50 presenze in tutte le Serie A del mondo o soltanto nella nostra. Fa una bella differenza".

(Fonte: la Gazzetta dello Sport)

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