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Serena: “Icardi e Martinez insieme? Sì può ma in un solo caso. Lautaro mi piace ma…”

L'ex attaccante nerazzurro così sulla coesistenza dei due bomber

Matteo Pifferi

Intervenuto ai microfoni di Tuttosport, Aldo Serena ha risposto così in merito alla possibile coabitazione di Mauro Icardi e Lautaro Martinez: «Per me possono giocare insieme. Ma per farlo Spalletti dovrebbe schierare la squadra con il 4-4-2. Questo comporterebbe la necessità di avere un centrocampo robusto con due interditori al centro perché sugli esterni l’Inter ha ali d’attacco come Perisic, Politano, Candreva o Keita, più che centrocampisti di fascia. Sono tutti giocatori ideali per il 4-3-3".

E quindi sbilancerebbero troppo una squadra in campo col 4-4-2?

«Sì, per ovviare dovresti schierare un centrocampo con due mediani con caratteristiche di interdizione. Anche pensare di mandare in campo Nainggolan e un mediano non sarebbe un po' azzardato. Quindi un 4-4-2 di questo tipo sarebbe utilizzabile solo contro squadre non di prima fascia, oppure a partita in corso per ribaltare situazioni di svantaggio o vincere partite nelle quali servono i tre punti a tutti i costi. Ma non è pensabile affrontare con questo assetto formazioni come Juventus o il Napoli».

E Icardi e Lautaro come dovrebbero giocare a livello di reparto?

«Non uno dietro l’altro con Lautaro rifinitore, come è successo in qualche occasione. Ma uno a fianco all’altro. Come una vera coppia d'attacco che fa movimenti automatici e ben studiati: uno attacca la profondità e l’altro viene incontro. Uno va sul primo palo, l’altro sul secondo. E così via. E tra i due dovrebbe ovviamente essere Lautaro a sacrificarsi di più in copertura e svariare maggiormente sul fronte offensivo. Icardi proprio non ha quelle caratteristiche. Non le ha mai avute, nemmeno alla Sampdoria quando era più giovane. Si vede che ci sta lavorando perché Spalletti sta insistendo su quel tasto. E nelle ultime partite il capitano nerazzurro manda segnali confortanti da quel punto di vista. Ma tra i due il più indicato resta Lautaro».

Lautaro sta dimostrando di essere un buon attaccante?

«A me piace. Sente la porta, ha un buon colpo di testa come dimostra anche il primo dei due gol al Benevento. E talvolta tenta la soluzione rischiosa, come il tiro al volo. Ma deve essere più determinante per cercare di lasciare maggiormente il segno».

Per convincere Spalletti a utilizzarlo di più?

«Sì. E qui torniamo al discorso iniziale. L’Inter, con gli esterni offensivi che ha in rosa, è costruita per giocare con il 4-3-3 o il 4-2-3-1. A maggior ragione quando tornerà al massimo della condizione Nainggolan che quindi renderà ancora più complesso ricorrere al 4-4-2 essendo stato comprato per fare il rifinitore. Per spingere Spalletti a schierare due attaccanti puri è necessario che Lautaro segni quasi sempre e sia più dominante. A quel punto l’allenatore nerazzurro non potrebbe fare a meno di lui. Ma finora questo non è successo. L’argentino non deve fallire le occasioni fondamentali, come è successo ad esempio nel finale della partita con il Tottenham con il colpo di testa che poteva valere la qualificazione agi ottavi di Champions».

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