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Telese: “Wanda Nara è metà corpo, metà fatturato. Pensate di sbirciarla? E’ lei che vi sta usando”

Telese: “Wanda Nara è metà corpo, metà fatturato. Pensate di sbirciarla? E’ lei che vi sta usando”

Il giornalista Luca Telese ha dedicato un editoriale alla figura di Wanda Nara

Redazione1908

Il giornalista Luca Telese ha dedicato un editoriale, sul Corriere dello Sport, alla figura di Wanda Nara, protagonista anche a campionato concluso, tra il rinnovo di Icardi e le foto hot durante le vacanze estive: "Mi immagino - solo per un attimo - il disagio dei direttori sportivi, dei presidenti dei mister e dei dirigenti (soprattutto quelli nerazzurri, e magari pure cinesi) costretti loro malgrado a trasformarsi in follower, cliccatori un po’ guardoni, e a compulsare con attenzione meticolosa, uno per uno, i tweet di Wanda Nara, la sua fotogallery e le sue faccine: questo è solo un culo su spiaggia africana, questa è una balconata in maglietta da bagnino, questa foto con la zebra invece è un messaggio in codice per il mercato, allarme rosso, Maurito può essere in odore di Juve. 

 E giù telefonate, sondaggi, trattative: il titolo di Icardi sale e scende sui social alla velocità di un tweet, uno spread calcistico e mediatico imponente e istantaneo, davvero di difficile (e vertiginosa) valutazione economica.E’ vero che dietro le prime pagine e i protagonisti di questi mesi appare spesso prepotente il segno del coniuge che con il suo capriccio, la sua saggezza o con la sua volontà decide per l’altro: a volte si impunta, e cambia il corso della storia (vedi le mogli di Edin Dzeko o di Kostas Manolas, che hanno cambiato il mercato della Roma e il destino della Champions lo scorso anno).

Ma Wanda Nara rappresenta un caso a parte, un fenomeno più complesso: la Wanda del terzo millennio non è più la giovane ragazza fatua e svaporata degli esordi che sedusse Maradona (lui da allora la odia), e non è più nemmeno la sciupafamiglie che piantó in asso Maxi Lopez (trasformando in telenovela social e giudiziaria la sua famiglia allargata), è diventata - piuttosto - una perfetta creatura ibrida dell’era mediatica che stiamo vivendo: in primo luogo un soggetto protagonista di una effimera e redditizia religione social, poi la manager scaltrissima del suo compagno, quindi la spin doctor di se stessa (ma ovviamente anche del suo assistito, marito o “congiunto”).

Se Elisa Isoardi può cambiare l’immagine della Lega stirando le ormai leggendarie camicie (di Matteo Salvini), se Chiara Ferragni può produrre una direttiva del garante della privacy sulla pubblicità occulta (e/o polemiche esplosive sulle sponsorizzazioni di suo figlio in culla), se Sonia Bruganelli (moglie di Paolo Bonolis) con le foto del suo aereo privato può innescare un dibattito su pauperismo, ricchezza e ostentazione nelle estati della crisi, perché tutto questo non dovrebbe riuscire a Wanda? Partita come una figura di contorno, assurta a gloria come una bellona carrozzata e appariscente abile nel mettersi in mostra, uscita dalla mucchione delle wags per diventare attrice protagonista come first lady di un top player, adesso Wanda Nara è una perfetta sintesi dei tempi, una figura ibridata metà corpo e metà fatturato, metà bikini e metà prodotto interno lordo. Morale della favola: godetevi le foto dalle Seychelles consapevoli che anche il voyeurismo più spensierato è morto. Non siete voi che state sbirciando nella vita di lei, è lei che sta usando voi per la sua vita e - ovviamente - per la carriera e il mercato del suo dolce Maurito. Siamo passati - nello spazio di un cinguettio - dall’Utopia negativa del Grande Fratello, a quella luminosamente siliconata della Grande Sorella"

 

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