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Van der Meyde, rivelazione shock: “Ho pensato anche al suicidio. Grazie alla famiglia…”

L'ex nerazzurro rivela di aver pensato al suicidio in un particolare momento difficile della sua carriera

Gianni Pampinella

È stata una vita di eccessi quella di Andy Van der Meyde. L'ex nerazzurro più volte ha raccontato dei suoi tanti vizi che hanno condizionato la sua vita da calciatore. Anche in occasione del programma Voetbal Inside, Van der Meyde fa una rivelazione shock: "Ho guadagnato 45.000 euro a settimana e ho guidato una grossa Ferrari, ma non potevo andare da nessuna parte. Quando ero in Inghilterra in un momento difficile della mia carriera, ho anche pensato al suicidio. La famiglia e mia madre mi hanno impedito di farlo". Già nel 2012 in un'intervista al Sun, l'ex giocatore aveva parlato del suo periodo buio iniziato quando è arrivato in Inghilterra: "Ho iniziato a non dormire, bevevo vino e Bacardi e prendevo i sonniferi, ne ero dipendente, erano piuttosto pesanti, le doveva prescrivere il medico. Così le ho rubate dallo studio del medico del club e nessuno se ne è accorto, per più di due anni ho rubato là le pillole”, ha ancora detto in passato l’ex calciatore che nel 2009 ha lasciato l’Everton dopo quattro stagioni con venti presenze e zero gol. E’ rimasto a Liverpool e ha perso il controllo sull’alcol, ha iniziato anche a fare uso regolare di cocaina, a festeggiare ogni santo giorno: “Ho preso coca e alcolici e ho festeggiato sette giorni su sette. Non potevo concentrarmi né sul calcio e né su altro. Fare festa era l’unica cosa che facevo. A Liverpool non sono riuscito a controllarmi, ho capito che quella città mi avrebbe ucciso e così ho avuto il bisogno di andarmene".

(soccernews.nl)

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