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Vernazza (GdS): “Inter, oggi penultima chiamata: vincere con un’identità chiara. La Samp…”

Questa l'analisi del noto giornalista

Marco Astori

Tra le pagine dell'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, il noto giornalista Sebastiano Vernazza ha analizzato così la sfida di stasera tra Sampdoria e Inter: "L’Inter sarà la prima a giocare, stasera a Marassi contro la Sampdoria. Per i nerazzurri non è l’ultima chiamata, ma la penultima sì. Quattro punti in quattro gare sono pochi per promettersi un futuro di vertice, con un punticino di media non si va neppure in Europa League. È stato già perso tanto terreno, urge la vittoria smuovi-classifica, il pari suonerebbe come una stecca. La vittoria in rimonta contro il Tottenham rischia di trasformarsi nel solito boomerang: l’Inter per costituzione tende ad appisolarsi sui successi e a destarsi quando riceve gli schiaffoni, un su e giù poco salutare. A San Siro contro gli inglesi ha mostrato profondità di spirito e ha scovato in se stessa belle risorse fisiche e mentali.

A Genova dovrà mostrare di essere cresciuta quanto a gioco, fin qui indecifrabile. Spalletti ha perso Cancelo, Rafinha, Karamoh ed Eder ed ha acquisito De Vrij, Vrsaljko, Asamoah, Politano, Nainggolan, Keita Balde e Lautaro Martinez. Il saldo numerico è in chiaro attivo, quello tecnico no. La percezione è condizionata dalla mancanza di Cancelo e Rafinha, i distributori di qualità della passata stagione. Più muscolarità, meno raffinatezza. L’arrivo di Nainggolan ha aggiunto fisicità a una squadra già fisica, e non è casuale che martedì al «vecchio» Borja Valero siano bastati cinque minuti per alzare il livello. All’Inter di stasera non si chiede soltanto di vincere, ma di farlo con un’identità chiara. Se deve essere forza, che forza sia, dal primo minuto e senza mascheramenti. Il giro-palla melenso, come quello reiterato a Bologna alla terza giornata, non porta a nulla. L’avversario è dei peggiori, le squadre di Giampaolo sono difficili da maneggiare, specie se imbroccano il giorno in cui risulta difficile distinguerle da una formazione di Sarri", conclude Vernazza.

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