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Zola: “Proprietà straniere? Possono portare grossi campioni, ma alla Serie A serve altro”

L'allenatore ha detto di volersi prendere un anno sabbatico e ha parlato della differenza tra il campionato italiano e quello inglese

Eva A. Provenzano

"Seguirò il calcio dall'esterno più che da dentro il campo, mi riposo per un anno". Così Gianfranco Zola ha parlato ai microfoni di SkySport24 e ha sottolineato che sta per prendersi un anno sabbatico dopo la stagione appena trascorsa nella quale è stato anche vicino all'Inter.

-In generale sul mercato sono diventati di moda i giocatori di grande tecnica?

Sempre stato così, la qualità e la creatività dei giocatori fa la differenza, soprattutto ora.

-Neymar?

Chiaro che le cifre sono davvero impressionanti. Con le nuove proprietà i valori si sono gonfiate tanto. Sono grosse cifre anche per un giocatore come lui. Penso che il Barcellona non lo lascerà andare.

-Il PSG con lui diventa come Real Madrid e Barcellona?

Non fa la differenza solo il giocatore, ma è il  nome che questi grandi club si portano dietro come succede con Real e Barça. Sono valori di sostanza: sono squadre che sono al vertice da sempre e sanno come gestire i giocatori di un certo livello e la pressione. Il PSG sta colmando il gap, ma non è ancora a quel livello.

-Stagione buona per lo scudetto al Napoli ?

E’ una delle migliori squadre in Italia, gioca bene. E’ giovane, ma hanno potenzialità. Chiaro che se la Juve fa il campionato dell’anno sarà difficile starle dietro. Se la Juve calasse ci sono buone speranze, sempre se il Napoli continuerà a crescere.

-Con le nuove proprietà straniere in Italia si è ridotto il gap con Premier e la Liga?

Sicuramente le nuove proprietà che hanno nuova forza per gli investimenti aiutano il calcio italiano perché possono arrivare di un certo spessore. Ma il valore della Premier sta nel fatto che è un campionato competitivo, ci sono 4-5 squadre che possono vincere il campionato e questo prepara meglio le squadre a livello europeo. Il campionato italiano può crescere, ma non è allo stesso livello della Premier League.

-Italia o Inghilterra la prossima panchina ?

Rimango italiano e sono orgoglioso di esserlo, se domani dovesse esserci questa possibilità, ed è un’ipotesi, Ventura sta facendo un ottimo lavoro, vedremo. Io sono un allenatore dipende dalle possibilità che si presentano, non avrei nessun dubbio di dire sì all’Italia. Ma tra un anno e non ora.

-Ct o allenatore di club?

Mi piace la quotidianità, ho avuto la possibilità di allenare le Nazionali, ma se vuoi fare l’allenatore la quotidianità è importante.

(Fonte: SS24)