Si è concluso da qualche ora la sessione di mercato invernale, con l'Inter regina grazie ai tre colpi Ashley Young, Victor Moses, ma soprattutto Christian Eriksen. La Gazzetta dello Sport ha analizzato l'operato del club nerazzurro a livello prettamente economico, spiegando la scelta dell'Inter di puntare su un mercato autofinanziato: "E’ stato un mercato in sostanziale autofinanziamento per i nerazzurri che hanno colto l’attimo per Eriksen, in scadenza di contratto col Tottenham e acquistato per 20 milioni. Young è costato 1,5 milioni mentre Moses è arrivato in prestito con diritto di riscatto. Operazioni coperte dalle cessioni di Gabigol al Flamengo per 16,5 milioni e, sebbene gli effetti siano spalmati nel tempo, di Politano al Napoli (prestito di 18 mesi a 3 milioni più obbligo di riscatto a 19 più 2 di bonus). Inoltre il prestito di Lazaro al Newcastle frutterà 1,5 milioni (diritto di riscatto a 23,5).
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Gds – L’Inter è ormai autosufficiente: le cifre. E in estate via i 2 “asset”
L'analisi della Rosea sulle operazioni di mercato del club nerazzurro
D’altronde il club della famiglia Zhang aveva già compiuto pesanti investimenti in estate, con gli ingaggi in primis di Lukaku e Conte ad alzare l’asticella dei costi. Da qui la necessità di muoversi con equilibrio, considerando pure la perdita di 48 milioni del bilancio 2018-19. Suning, a partire dal suo insediamento nel giugno 2016, non ha lesinato investimenti immettendo nelle casse nerazzurre, tra versamenti in conto capitale e prestiti, 441 milioni, ma se si escludono i contratti commerciali asiatici, dal 2018 l’azionista di maggioranza non è più intervenuto a titolo di finanziamento. Questo perché, con il fair play Uefa in ballo, c’è bisogno che l’Inter tenda verso l’autosufficienza. In estate sarà cruciale, in questo senso, monetizzare le cessioni di “asset” come Icardi e Perisic".
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