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Berti: “Inter, discesa dal derby ma resti più forte. Barella-Skriniar? Come capitano…”

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Intervistato da Tuttosport, l'ex centrocampista nerazzurro è categorico: "Con la Fiorentina l'Inter deve vincere"

Gianni Pampinella

Adesso non si può più sbagliare. Il pareggio con il Torino, obbliga l'Inter a uscire da San Siro con i tre punti. Domani arriva la Fiorentina, gara non semplice per la squadra di Inzaghi. "Domani si affrontano nerazzurri e gigliati. Ma io ovviamente mi auspico una vittoria dei padroni di casa. Secondo me non esiste partita più decisiva di Inter-Fiorentina, almeno per quanto riguarda i ragazzi di Inzaghi. Dopo la sosta i campioni d’Italia se la dovranno vedere contro la Juventus a Torino, per questo è fondamentale battere la viola", dice Nicola Berti intervistato da Tuttosport.

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Un giudizio perentorio.

«Non ce n’è. Per me è proprio obbligatorio vincere. Altrimenti dopo diventa dura per lo scudetto».

Come si spiega questo trend negativo dell’Inter, visti i risultati, in serie A?

«Tutto nasce dal derby. Potevamo vincere 2-0 o 3-0 al termine del primo tempo contro il Milan e non ci sarebbe stato nulla da dire. Poi incredibilmente abbiamo perso la stracittadina. Da lì è cominciato il calo».

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Mentale o fisico?

«La testa è il problema principale, senza dubbio. La mente va poi ad intaccare il fisico, ma tutto parte sempre dalla mente».

Questo dispendio generale di energie ha avuto conseguenze soprattutto in campionato, con l’Inter che ha iniziato a perdere punti strada facendo.

«I nerazzurri se la sono giocati alla pari col Liverpool, sia all’andata che al ritorno. Poi resta impresso l’1-0 di Anfield perché è valso una vittoria, ma anche a San Siro è stata una bella gara. Adesso però c’è qualcosa che non funziona più come prima. Si può riprendere la retta via, basta vincere contro la Fiorentina e lavorare alla sosta per preparare al meglio la parte restante della stagione».

Se lei fosse al posto di Inzaghi, cambierebbe giocatori o modulo?

«Simone non ha così poi tanta scelta. Fin che le cose vanno bene, non si vedono tanti piccoli difettini che comunque ci sono. Penso ad una squadra da migliore e ringiovanire, anche se in generale non hanno sbagliato praticamente niente. Ma la rosa è da rafforzare, serve una spruzzatina di gioventù. E sono sicuro che quanto le sto dicendo, accadrà».

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Barella, per la prima volta, ha subito qualche critica.

«Non sbagliavo quando lo avevo indicato come mio erede. È uno che in campo dà sempre il massimo. Ci mette anima e corpo. Lui è fortissimo, uno che ha dimostrato sul verde di essere un giocatore di caratura mondiale, oltre che un leader da cui prendere esempio».

Chi tra lui e Skriniar dovrebbe essere il futuro capitano?

«Il difensore slovacco sarebbe degno di indossare la fascia. È un giocatore corretto, preciso, interista. Ma io resto per Barella, assolutamente. Sa, se l’ho indicato come mio erede ci mancherebbe che le dessi una risposta diversa (ride, ndr)».

Chi può essere il calciatore decisivo dell’Inter di questa parte della stagione?

«Io punto sempre su Lautaro, mi manca sempre qualche gol suo, nonostante la tripletta contro la Salernitana mi aspetto che sbocci ancora in modo definitivo e continuativo. Deve risolvere lui la situazione. E ha i mezzi per riuscirci».

L'Inter resta più forte delle rivali?

«Per quel che mi riguarda direi di sì».

I nerazzurri, qualora nell'ultima parte di questa stagione, replicassero i risultati dell’andata, guadagnerebbero 26 punti su 30. E praticamente si cucirebbero sul petto, di nuovo, il Tricolore salendo a 85 punti. Ma "serve darsi una svegliata".

«Tutto è possibile! Basta vincere contro la Fiorentina e si potranno riavviare certi tipi di discorsi. Come fosse un nuovo punto di svolta. Soprattutto perché come le ho già detto, a mio avviso l’Inter è comunque più forte di Milan, Juventus e Napoli».

(Tuttosport)

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