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Boninsegna: “Inter, sarebbe un bene il ritorno di Branca. Oriali? Spero possa tornare anche lui”

Così l'ex nerazzurro ai microfoni di Gazzamercato.it

Daniele Vitiello

Roberto Boninsegna, storica bandiera dell'Inter, ha parlato ai microfoni di Gazzamercato.it del derby di ieri e del momento della squadra nerazzurra: “E’ stato un bel Derby. Quando i migliori in campo son stati i due portieri vuol dire che ci sono state numerose azioni da gol, soprattutto Handanovic ha fatto la parata dell’anno. Certo l’Inter, schierata con un brillante 4-3-3, ha fatto qualcosa in più rispetto al Milan che con il suo 4-5-1 era solo predisposto al contropiede. E’ comunque un pareggio che fa bene ai nerazzurri che, con i rossoneri distanti 8 punti, sono a un passo dal ritorno in Coppa dei Campioni nonostante una Lazio agguerrita”.

All’andata mattatore al ritorno incolore. Per essere un top player cosa manca ad Icardi?

“Giornate funeste ne ho passate anch’io. Quelli di ieri sera sono gol impossibili da sbagliare, Icardi solitamente è un centravanti cinico e anche all’andata, con 3 gol, ha dato prova di questo. E’ maturato tanto e ancora maturerà per diventare inarrestabile”.

“Maurito” come “Bonimba” unici in A a realizzare, per ben due volte, un poker in una partita. Un caso?

“Siamo due bomber d’area di rigore. Io rientravo un po’ di più e cercavo molto il fallo al limite dell’area. Icardi vuole sfruttare le ali del 4-3-3 per finalizzare e impallinare i portieri. Siamo due facce della stessa medaglia”.

La compagine spallettiana, ad oggi, non ha mai perso contro le prime sei della classifica. Con quali giocatori avrebbe potuto ambire a traguardi più luminosi?

“Manca un vero regista a centrocampo, come Badelj della Fiorentina. Lui avrebbe portato la qualità che manca. Con l’inserimento di Brozovic e Rafinha la manovra è migliorata e i risultati ne stanno traendo beneficio. Non conosco bene Lautaro Martinez ma, fossi nella dirigenza, non correrei il rischio di sacrificare o veder partire Icardi. Mauro ha venticinque anni, è determinante e lo sarà sempre visto che deve dare ancora il meglio di sé stesso. Farei di tutto per farli coesistere”.

Lei che credeva molto in Sabatini, che futuro prospetta dopo l’addio del D.T. e il fallimento del suo progetto?

“Evidentemente non c’era comunione d’intenti tra la società e il D.T. e ciò è stato confermato dal mancato raggiungimento di alcuni obiettivi di mercato. Ausilio, adesso, avrà maggior spazio e spero sia in grado di sfruttarlo al meglio anche grazie agli insegnamenti di Sabatini. Del resto per costruire ottime squadre è fondamentale che ci sia coesione tra l’allenatore, il D.S. e la società altrimenti tutto crolla. Qualora tornasse Branca sarebbe un bene visto che ha fatto un buon lavoro. Sono amico di Oriali, l’ho visto crescere nell’Inter e lo stimo come uomo e professionista. Spero tanto possa tornare in nerazzurro nonostante la passione per la Federazione”.

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