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Borja Valero: “All’Inter non per soldi, in Cina avrei preso il triplo. Icardi simbolo, chi lo critica…”

Il centrocampista spagnolo racconta l'approdo in nerazzurro: "Lasciare la Fiorentina mi dava le vertigini, Inter un passo avanti"

Daniele Mari

"Quando mi hanno chiamato, mi hanno chiesto di fare esattamente quello che facevo alla Fiorentina, ovvero essere costante e fare bene il mio lavoro. Io sono un operaio del calcio". Borja Valero si racconta a "Marca Plus", partendo dal suo trasferimento a sorpresa della scorsa estate all'Inter.

"Ero convinto che avrei chiuso la carriera a Firenze ma si sono venute a creare tutte le condizioni per venire all'Inter e so di essere fortunato ad avere avuto questa chance alla mia eta' - continua - Corvino aveva un modo di pensare diverso dal mio, non andavamo d'accordo e il rapporto si e' rotto. Non potevo rimanere in un posto dove non andavo d'accordo con quello che era il mio capo. Cosi' ho deciso di ascoltare le offerte e Spalletti e' stato quello che piu' ha insistito per avermi, mi ha dato molta fiducia. Non e' stata una questione di soldi, altrimenti sarei andato in Cina il Natale scorso, mi offrivano tre volte quello che mi ha offerto l'Inter".

IL RUOLO - "Giochiamo con due centrocampisti centrali e il mio compito e' dare un contributo nel possesso palla e fare assist sulla trequarti. E' molto diverso rispetto alla Fiorentina, ci sono grandi aspettative e da molti anni non si vince nulla. C'e' molta pressione e devo adattarmi".

L'ADDIO ALLA FIORENTINA - "All'inizio mi dava quasi le vertigini. Sono uscito dalla mia zona di comfort ma questa e' stata anche una motivazione in piu' per cambiare perche' si pensa che alla mia eta' un giocatore e' gia' in fase calante. E invece venendo all'Inter ho fatto un passo avanti".

OBIETTIVI -  L'obiettivo "e' arrivare piu' in alto possibile e tornare in Champions." Ho trovato un gruppo molto sano, che mi ha accolto molto bene. Mi trovo benissimo con Vecino, con cui giocavamo gia' assieme a Firenze, ma anche con Icardi, visto che parliamo la stessa lingua. Mi ha sorpreso il fatto che, pur essendo tanto giovane, e' consapevole dell'importanza della fascia di capitano. Nel derby ha poi fatto una tripletta, e' il giocatore simbolo dell'Inter, il nostro punto di riferimento. Da fuori viene giudicato in modo superficiale senza conoscerlo".

RIVALI -  "Il Napoli e' primo, ha un gruppo che lavora insieme da quasi tre anni con lo stesso allenatore. Giocano quasi a memoria e sono molto difficili da battere".

SIMEONE ALL'INTER - "Credo che sia piu' una voce che arriva dalla Spagna, per quanto ne sappiamo sta bene all'Atletico".

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