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Cambiasso: “Siamo l’Inter e dobbiamo vincere. Moratti? Farà  il bene dell’Inter”

Ha parlato anche del futuro immediato, Esteban Cambiasso. Ecco le sua parole riprese dalla Gazzetta dello Sport: “Più punti giocando una sola volta alla settimana? No assolutamente. Se non avessi vinto il Triplete magari direi di sì, ma...

Riccardo Fusato

Ha parlato anche del futuro immediato, Esteban Cambiasso. Ecco le sua parole riprese dalla Gazzetta dello Sport: "Più punti giocando una sola volta alla settimana? No assolutamente. Se non avessi vinto il Triplete magari direi di sì, ma l’ho vinto. E poi, se giochi di più sai cosa correggere, al contrario hai meno possibilità di rivedere dati da rielaborare. L’unico vantaggio è il poter preparare più nei dettagli ogni singola partita e non avere l’obbligo di due uomini per ruolo, come necessario quando giochi una stagione di 60 partite. Se fossi stato l'allenatore l'anno scorso mi senritrei più colpevole? se un giorno sarò allenatore, dirò quello che penso sul ruolo dell’allenatore. E le avrei dato questa risposta per qualunque allenatore passato dell’Inter. Da giocatore un vittima? no quello mai,  significherebbe non volersi prendere le proprie responsabilità. Mi sono sentito un giocatore che ha avuto la responsabilità di non arrivare ai risultati che l’Inter avrebbe dovuto raggiungere. Che errori non dobbiamo ripetere? Se anche sapessi quale, non lo direi pubblicamente. Litigato io e Zanetti? Litigato io e Pupi? Ma non scherziamo, dai. Il mio rinnovo in 5 minuti? La società adesso ha cose più importanti a cui pensare, e parlo di mercato, non solo della trattativa con Thohir. Ma è stato così per tutti i miei contratti con l’Inter tranne il primo: mi chiameranno, e ci vorranno cinque minuti. Cosa cambierà con Thohir? ncora non sappiamo se a livello di organizzazione societaria ci saranno cambiamenti grandi o piccoli. Ma una cosa la so: qualunque cosa succeda, Moratti non la farà pensando semplicemente a ciò che è bene per l’Inter, ma a ciò che è meglio per l’Inter. Il mercato rispetto alle altre? Credo nel mercato, ma a metà: l’altra metà si chiama lavoro, e campo. Non è il mercato che dice chi vince lo scudetto: quando la Juve vinse il primo, due anni fa, fino a metà stagione dicevano tutti che il Milan era più forte. Scudetto? Contano i fatti, non le parole e nei fatti l’Inter si presenta con l’obbligo di provare a vincere. Sempre. La gara con il Chelsea? noi siamo in una fase diversa dalla loro: dobbiamo anzitutto cancellare un risultato molto negativo, mentre loro giocano per fare un salto di qualità ulteriore. Questa differenza si potrà intravedere, ma niente di più: non possiamo giocare pensando che prendere uno schiaffo da loro ci può stare, perché prendere uno schiaffo non serve mai, e non fa mai bene.