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Cassano-Pazzini, tra cifre obbligate e svolte tattiche. Ma ora serve…

Lo scambio tra Antonio Cassano e Giampaolo Pazzini poteva chiudersi solo a queste cifre. I bilanci parlavano chiaro: i due, tra ammortamenti vari, avevano un valore di 5 e 12 milioni di euro. Inevitabile la chiusura a 7 milioni. Entrambe le...

Daniele Mari

Lo scambio tra Antonio Cassano e Giampaolo Pazzini poteva chiudersi solo a queste cifre. I bilanci parlavano chiaro: i due, tra ammortamenti vari, avevano un valore di 5 e 12 milioni di euro. Inevitabile la chiusura a 7 milioni.

Entrambe le società, quindi, possono sorridere dal punto di vista economico, visto che non ci saranno minusvalenze (anzi, ci dovrebbe essere piccola plusvalenza per l'Inter e plusvalenza anche maggiore per il Milan).

Dal punto di vista tecnico, poi, l'arrivo di Cassano segna il definitivo accantonamento del 4-2-3-1 che sarebbe stato lo schema in caso di approdo in nerazzurro di Lucas. L'Inter, piuttosto che prendere un esterno senza convinzione, ha deciso di affidarsi definitivamente al 4-3-2-1 e ha fornito a Stramaccioni 4 possibili alternative per i due posti dietro Milito: Cassano, Sneijder, Coutinho e Alvarez, senza contare che Palacio sarà jolly per entrambi i ruoli.

A questo punto, però, si pone impellente il problema centrocampo. L'Inter può, a questo punto, fare a meno degli esterni ma non di un mediano di alto livello che possa andare ad aggiungersi ai titolari Guarin e Cambiasso, ad oggi privi dell'apporto di Obi e Stankovic infortunati, di Poli non riscattato e con il solo Mudingayi interprete puro del ruolo (Zanetti è come Palacio jolly per tutte le occasioni).

La falla in mezzo al campo è presente e visibile a tutti, ancor più pensando allo schema che ha oggi in mente il mister. Serve un colpo alla Guarin, serve un mediano che possa subito prendere le redini del centrocampo, visto che sia Guarin che Cambiasso sarebbero destinati a svolgere il ruolo di interni.

Che sia Fernando (il preferito in società), De Jong o Gargano, il mediano serve subito. Perché la stagione incombe e l'Inter, malgrado lo scambio dell'estate, resta palesemente incompleta.