Milan e Inter, dopo il derby, hanno una comune convinzione, quella di avere gli allenatori giusti per poter ripartire. Paolo Condò, dalle colonne della Gazzetta dello Sport, dice la sua sul futuro del calcio meneghino: "La trasformazione del contratto di Rino Gattuso da stagista della panchina a vero allenatore del Milan e la conferma che Luciano Spalletti guiderà l’Inter anche il prossimo anno sono notizie che le tifoserie milanesi hanno accolto con percepibile soddisfazione. Si è avvertito un moto di sollievo: in questi tempi cinesi di scatole societarie e strategie misteriose, la figura del tecnico ha assunto la valenza del garante. Nei suoi modi finemente machiavellici, Spalletti ha richiamato più volte Suning al rispetto della prospettiva tracciata in origine: nei suoi modi platealmente accesi, Gattuso non lascia dubbi sul fatto che il lavoro da fare sia ancora tanto, e a tutti i livelli. La gente di loro si fida. Di più: è molto contenta di averli in panchina, cosa che a Milano - in coppia - non accadeva da un po’ di tempo. Il consenso popolare assume poi maggior valore alla luce del fatto che l’obiettivo stagionale dell’Inter - il posto Champions - è vicino ma non ancora blindato, mentre quello analogo del Milan è sostanzialmente fallito (certo non per colpa di Gattuso). Ugualmente, il Milan come l’Inter non ha più bisogno di una rivoluzione per tornare competitivo: considerato il rendimento del girone di ritorno, si può ragionevolmente immaginare che ad agosto entrambe le milanesi ripartiranno dal punto in cui saranno arrivate a fine stagione. Sembra facile, ma è la chiave del rilancio. La Juventus fino all’anno scorso ripartiva regolarmente dalla BBC. Vada come vada la corsa-scudetto, il Napoli in estate non ha cambiato niente e alla trentesima giornata vanta dieci punti in più rispetto alla scorsa stagione. È così che si compete: crescendo ogni anno".
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Condò: “Inter, è forte ma il mondo è pieno di Perisic. Ma è vuoto di Cancelo, blindalo!”
Paolo Condò consiglia la dirigenza dell'Inter: "In caso di scelta, Cancelo va privilegiato anche rispetto a Rafinha"
IL FUTURO - "Da De Vrij ad Asamoah, l’Inter ha già chiuso buoni affari per il prossimo campionato: l’urgenza assoluta diventa ora il riscatto di Cancelo - se possibile anche quello di Rafinha, ma in caso di scelta andrebbe privilegiato il portoghese - perché con lodevole intuito è stata infilata la maglia nerazzurra a un giocatore destabilizzante in un ruolo povero di grandi talenti. Per intenderci: Perisic è forte, ma il mondo è pieno di Perisic. È invece vuoto di Cancelo: se ce l’hai, non lo molli. Non avendo un uomo nelle prime venti posizioni della classifica cannonieri, è fin troppo facile indicare anche la priorità del Milan. Con un corollario, che vale per entrambe visto che l’Inter ha appena vinto il «Viareggio»: considerate con attenzione i giovani di casa vostra, e ai migliori date una chance. Se il Milan avesse «saputo» di avere Cutrone, la scorsa estate avrebbe unito il budget per Kalinic e quello per André Silva e avrebbe preso Belotti. È a questo che servono i vivai: ad acquistare giocatori di cui hai bisogno davvero".
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