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Conte: “Inter, sta aumentando la resilienza. Fuga? Ci sono 13 finali. Tutti coinvolti”

Il commento dell'allenatore nerazzurro dopo la sfida del Tardini

Eva A. Provenzano

Ci si deve passare. Dalla sofferenza, da quella grinta che ti viene per scaricare tutta la tensione accumulata quando, col risultato in bilico all'ultimo minuto, un fallo laterale conquistato da Hakimi ti sembra una cosa bellissima. Antonio Conte concentrato, concentratissimo, fino all'ultimo secondo sulla sfida del Tardini. L'ha vinta grazie ad una doppietta di Sanchez, ma quando era arrivato il gol del Parma si era accumulata un po' di tensione.

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L'ha scaricata tutta in quell'attimo, quando a pochi secondi dal fischio finale, il marocchino è andato a combattersi l'ultimo pallone. Come vuole lui. Senza mollare mai niente. Hakimi ha conquistato quel fallo laterale e il mister lo ha preso a pacche sulle spalle. Valeva secondi d'oro. Valeva, pure quel gesto, un più sei sul Milan secondo in classifica. La strada è lunga e faticosa. Si deve passare pure da serate così. L'allenatore nerazzurro l'ha raccontata con queste parole ai microfoni di Skysport:

-Si aspettava questo tipo di partita? Che valore ha una vittoria del genere?

Non penso sia stata una gara sporca, è stata giocata da entrambi le squadre, abbiamo fatto due gol ma abbiamo avuto tante occasioni per fare risultato. Detto questo complimenti al Parma. Lo sapevamo perché è una squadra che ci ha sempre messo in difficoltà. Ci sono giocatori importanti, hanno un ottimo allenatore. Hanno cercato di portarci fuori e spezzarci in due. Sono stati bravi, auguro il meglio al Parma. Mi lega un'amicizia a Roberto e mi dispiace per la loro posizione. Ecco perché prima delle sfide con Genoa e Parma ho detto che erano come due esami di maturità. Tutte le gare devono essere giocate con determinazione e voglia. Quando serve tirare fuori le unghie e i denti bisogna farlo. E noi su questo stiamo migliorando. Sul due a zero abbiamo concesso un gol. Inevitabile ci sia apprensione in quel momento. Loro sono preparati fisicamente. Ma non penso che Handanovic abbia fatto parate particolari. Noi invece abbiamo avuto l'occasione per fare il terzo gol.

-Lo schiaffone ad Hakimi? 

No, gli dicevo bravo. Era stato bravissimo, è andato a pressare, a costringere i giocatori del Parma all'indietro all'ultimo secondo, quella situazione era al termine della partita e valeva tre punti. Sono contento per i ragazzi: c'è grande applicazione, sta aumentando la resilienza anche e non era semplice. Bene così. 

-Diversi giocatori come lui Perisic e Eriksen hanno fatto un salto che gli chiedevi...

Io sono un allenatore molto democratico. Non regalo nulla a nessuno e aspetto fino ad un certo punto, anche. Quindi loro sanno bene che noi abbiamo un'idea, c'è una squadra, il singolo viene dopo e deve essere esaltato dalla squadra. Tutti si devono mettere a disposizione e pensare con il noi e non con l'io. Se si vuole andare d'accordo con me si deve fare questo. I ragazzi sono desiderosi... come Hakimi che si dimenticava all'inizio la fase difensiva, ha scaldato il posto in panchina a volte, ma adesso sta meritando. E chi ha giocato al posto suo, Darmian, col Genoa, è stato bravissimo. 

-Sanchez le ha mandato un messaggio velato dicendo 'più gioco e meglio mi sento'...

Ho parlato ieri di Sanchez, non devo parlarne oggi che ha fatto due gol. Ho detto che ora è in una situazione psico-fisica che non aveva mai avuto. Bravo lui a lavorare, bravi noi ad avere tanta pazienza. Alexis sa bene che su certi livelli c'è arrivato con il lavoro. Ha davanti Lautaro e Lukaku e loro sanno che dietro c'è Sanchez. Creare questa situazione diventa importante. Non dimentichiamo che siamo andati avanti per un anno e mezzo solo con Romelu e Lauti. L'anno scorso avevamo Esposito che sta giocando in Serie B. Quest'anno abbiamo Pinamonti che è un grandissimo prospetto e gli sta servendo tanto giocare con noi, è a disposizione e se serve lo utilizzo. Ma pure lui è giovane e ha tanta strada da fare. Ha potenzialità per crescere e dopo questa stagione con noi sarà più forte.

-Lautaro o Sanchez con l'Atalanta? 

Meglio averle certe scelte. Meglio avere certe preoccupazioni perché finora mi facevo il segno della croce e speravo che nessuno si facesse male. Abbiamo più possibilità davanti e questo fa stare più tranquillo me e la squadra. Sono tutti coinvolti. Darmian ha risposto alla grande col Genoa, ha fatto gol. Sono democratico e l'ultimo pensiero è guardare la testa quando scelgo.

-I tuoi aggrediscono tanto quando perdono palla e sono in tanti là davanti ad attaccare. È la tua filosofia...

Sanno che quando si perde palla bisogna a recuperarla, di andare in avanti ad aggredire questa palla. Se la squadra avversaria poi è brava ad eludere il pressing bisogna riabbassarsi. La crescita di questa squadra c'è. Prima facevamo una cosa, adesso scegliamo una zona di campo di attesa e poi partiamo con la pressione. Riusciamo a pressare alti, anche durante la partita riescono a riconoscere le situazioni. Prima cominciavamo e finivamo alla stessa maniera. L'intenzione di aggredire appena persa palla c'è sempre. Il Parma ci aspettava per spaccarci in due e creare tra la linea difensiva e i nostri centrocampisti uno spazio per creare palla lunga e i due esterni attaccavano la profondità. Quando si parla di pressione e zone di pressing si valuta la squadra avversaria e si cerca di capire dove ci possono fare male.

-Prova di maturità e Inter in fuga?

Siamo in una buona classifica e una buona posizione. Siamo davanti a tutti rispetto all'anno scorso, c'è stato un miglioramento importante da questo punto di vista. Ma mancano 13 gare e ogni gara è una battaglia, si possono lasciare punti come tutti. Sono 13 finali e vogliamo giocarcele con tutti cercando di fare del nostro meglio. Se alla fine saremo arrivati primi saremo contenti ed orgogliosi perché nel giro di poco tempo abbiamo fatto passi in avanti incredibili.

(Fonte: SS24)

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