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Conte, esonero o dimissioni? SM: “Più probabile una terza ipotesi. Da escludere che l’Inter…”

Il punto sul futuro del tecnico nerazzurro

Marco Astori

Il duro sfogo post Atalanta-Inter di Antonio Conte ha praticamente monopolizzato l'attenzione dei vari media. Le parole del tecnico nerazzurro hanno creato scalpore anche tra i tifosi nerazzurri, che ora si chiedono davvero cosa ne sarà della panchina della Beneamata. SportMediaset prova a fare chiarezza sul futuro di Conte e dell'Inter: "Come in tutti i rapporti che si rispettino, va presa in considerazione l'ipotesi di un divorzio consensuale. Ovvero, durante il redde rationem con la proprietà, potrebbe essere lo stesso Conte e comunicare che non ci sono le condizioni per andare avanti in questa avventura.

Una frase che più o meno ha accennato nella conferenza stampa di Bergamo ma che non rientra nelle sue abitudini precedenti. Rinunciare a due anni di contratto senza una possibile offerta alternativa in mano è un salto nel buio che si fa fatica a ritenere praticabile. Ecco perché l'ipotesi più probabile è quella di una "tregua armata" tra l'allenatore e la società. Armata perché Conte comunque è e sarà sempre pronto a sparare quando vedrà qualcosa che non lo soddisfa.

Però con lo sfogo post-secondo posto potrebbe tanto per cominciare ottenere di avere un rapporto più diretto con la proprietà. In particolare con il giovane presidente Steven Zhang, che durante questo primo anno nerazzurro gli ha quasi sempre parlato attraverso il filtro del direttore generale Beppe Marotta, del direttore sportivo Piero Ausilio e del vicepresidente Javier Zanetti. Più rapporto con la proprietà uguale più potere all'allenatore. Questo potrebbe essere il primo compromesso per medicare una ferita che sta sanguinando e che rischia di creare danni permanenti. Tra i numerosi motivi di attrito c'è sicuramente anche le gestione del mercato.

La possibile alternativa

Se invece si dovesse arrivare davvero a un punto di non ritorno, la famiglia Zhang dovrebbe poi andare a individuare il nome di un allenatore che possa andare a tamponare una situazione complicata. In questo momento l'unico nome credibile è quello di Massimiliano Allegri. Allegri durante il suo anno sabbatico è stato contattato da diversi club anche per subentrare a stagione in corso, ma è rimasto coerente con sè stesso e ha sempre detto di no. Da un mese è libero e non sono mai stare confermate in maniera sostanziale le voci che lo davano vicino alla panchina del Paris Saint Germain e del Barcellona. Visti anche i rapporti ottimi con Marotta, Allegri resta dunque l'unica vera alternativa. Da escludere scelte azzardate (come quella che fece Thohir con Frank de Boer). Da escludere anche che possa essere richiamato Spalletti in possesso ancora di un anno di contratto", conclude l'emittente.

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