Si discute tanto del lavoro compiuto fino a questo momento da Antonio Conte sulla panchina dell'Inter. Per approfondire il tema abbiamo intervistato, in esclusiva per Fcinter1908.it, Riccardo Cucchi, storica voce di Radio Rai: "Se guardiamo i risultati ottenuti dall'Inter fino a questo momento, Conte non ha mantenuto le aspettative. Sono convinto però che in Italia si stia perdendo il gusto della pazienza. Conte è un grande allenatore e non credo sia possibile metterlo in discussione. Per realizzare un progetto c'è bisogno di tempo, invece ci stiamo abituando a chiedere tutto e subito. Capisco che il tifoso dell'Inter ambisca a rivedere il suo club tra i grandi d'Europa, ma serve del tempo".
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ESCLUSIVA Cucchi: “Inter, manca qualità. Eriksen? Resto perplesso. Per me Conte sbaglia a…”
La riflessione della storica voce di Radio Rai ai microfoni di Fcinter1908.it: "Per un progetto vincente serve del tempo"
L'impazienza di parte dell'ambiente può essere legittimata dalla smania di vincere mostrata dal tecnico dalla scorsa estate e dagli sforzi fatti in sede di mercato?
"Quando le cose non vanno nel verso giusto, le responsabilità devono essere divise. Anche i giocatori hanno in qualche caso deluso, non rendendo come ci si attendeva da loro. Piuttosto, pur stimando Conte profondamente, esercito una piccola critica nei suoi confronti: dal punto di vista della comunicazione credo sia un errore creare tensioni e andare talvolta anche allo scontro con la società come fatto in alcuni momenti della stagione".
L'integralismo, punto di forza in molti frangenti della sua carriera da allenatore, può essere anche un limite se consideriamo che l'Inter si ritrova in alcune zone del campo con dei calciatori che per caratteristiche non riescono ad assecondare il suo credo?
"Sono sempre convinto di una cosa: quando una società sceglie un allenatore, ne conosce le caratteristiche. Sappiamo che Conte è poco propenso a cambiare le sue idee di calcio. Pretendere che cambi pelle è un pochino complicato. Più in generale, ho sempre preferito gli allenatori meno fondamentalisti e capaci di plasmare il materiale a disposizione in funzione del gioco e del risultato".
Ti aspettavi che le difficoltà di inserimento di Eriksen sarebbero durate fino a questo punto della stagione?
"Questo è un elemento che mi lascia un po' perplesso. Secondo me è un gran bel giocatore e mi risulta difficile capire come non sia possibile inserirlo all'interno di una squadra che ha bisogno di qualità come l'Inter. La mancanza di qualità nella zona nevralgica del campo è uno degli elementi che ha caratterizzato la stagione nerazzurra".
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