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D’Ambrosio: “No alibi, solo mea culpa. Non siamo fenomeni, ci vuole fame. Brutto dirlo, ma…”

Al termine di una prestazione deplorevole e di un esordio a dir poco pessimo, il giocatore nerazzurro che ha deciso di metterci la faccia è stato Danilo D’Ambrosio. Chiaro, deciso e sincero, così il numero 33 nerazzurro ha parlato a fine...

Dario Di Noi

Al termine di una prestazione deplorevole e di un esordio a dir poco pessimo, il giocatore nerazzurro che ha deciso di metterci la faccia è stato Danilo D'Ambrosio. Chiaro, deciso e sincero, così il numero 33 nerazzurro ha parlato a fine gara: “Sicuramente il Chievo stava meglio fisicamente rispetto a noi. Non è questione di moduli o di uomini, la questione è come scendi in campo, con quale voglia e quale fame. Se cambiamo mentalità, possiamo toglierci delle soddisfazioni. Guardiamo la Juve, l’anno scorso era partita senza fame, non solida, e poi ha cambiato mentalità per vincere un altro scudetto. Si fa fatica a dire che dobbiamo prendere da esempio quella squadra, ma è la verità. Dobbiamo lavorare per toglierci delle soddisfazioni. Cambio allenatore? Sinceramente dire che è un alibi non mi piace, siamo una squadra che gioca da tanti anni assieme, chi è arrivato è gente d’esperienza che ha vinto tanto, potevamo non giocare bene ma alla fine dovevamo vincere. La maglia dell’Inter la vorrebbero indossare tutti quanti, è una maglia importante e dobbiamo fare ‘mea culpa’. Basta girarci intorno, è la prima partita ma non conta, ci vuole subito una svolta. La squadra c’è, la società ha fatto un grande mercato, non ci deve interessare chi viene e chi va, Bisogna vincere, l’anno scorso la Juve non ha avuto la stessa fame inizialmente e ha fatto fatica su tutti i campi, poi con un’altra mentalità ha vinto. Se vogliamo le soddisfazioni serve quello. Le maglie delle grandi squadre le vogliono ttti, lo dobbiamo capire e avere ela stessa fame. Lo dico io che ho giocato prima nel Torino. Se abbiamo anche solo il 5% o l’1% in meno della fame dei giocatori delle altre squadre, non andremo lontano. Manca un nucleo di senatori? D’Ambrosio con tutta l’umiltà del mondo non è Costacurta, non è Zanetti, Maicon o Totti. Bisogna capire che l’Inter non è più quella del Triplete o quella che scendeva in campo con i fenomeni, Questa Inter può raggiungere gli obiettivi solo se è compatta e coesa. Se pensiamo che D’Ambrosio possa dribblare come loro, sbagliamo. Io mi metto davanti a tutti, insieme possiamo lottare, ma non siamo singoli che possono giocare da singoli”