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FCIN1908 / Scouting e settore giovanile: tutte le mosse Inter dopo il Covid

Sabine Bertagna

L'area in cui il settore giovanile ha risentito maggiormente di disagi durante la pandemia è stata sicuramente quella dello scouting. Anche quando l'attività ha ripreso, la società ha preferito che i propri tesserati e i propri dipendenti non si muovessero e che evitassero di viaggiare all'estero. Per un discorso di tutela della salute della persona gli osservatori non giravano o si muovevano poco.

Si è rinunciato a visionare dei giocatori, ma l'area scouting è stata brava a riorganizzarsi adattandosi al momento di emergenza. Se i dipendenti degli uffici hanno incominciato a conoscere lo smartworking, gli osservatori nerazzurri si sono concentrati sulla visione delle partite a video.

E - come appurato da FCINTER1908 - grazie alla lungimiranza di Marotta si è investito su alcuni sistemi potenziando la possibilità di accesso alle partite anche all'estero. È evidente che vedere una partita dal vivo non sia la stessa cosa di vederla a video, ma gli osservatori dell'Inter - in questo modo - non si sono mai fermati. In Italia, quando l'attività si è fermata, questa è diventata non più tracciabile perché non c'erano più i campionati. L'impatto maggiore si è avuto sicuramente sulla parte di scouting che guarda all'estero. La ripresa del lavoro degli osservatori è andata di pari passo con la ripresa dell'attività. Al momento è quasi tornata a regime. Dovendo quantificare il ritorno alla normalità in quest'area oggi siamo al 70-80% del suo potenziale. Rimangono la prudenza e la consapevolezza di un'emergenza - purtroppo - non ancora del tutto conclusa. Si viaggia, ma sempre con attenzione e cercando di limitare i rischi.

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