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Gds – Zanetti e Cambiasso, il tabù Meazza e quel mercato che non convince. A gennaio…

Impietosa ma corretta l’analisi della Rosea sull’attuale momento (drammatico) che sta passando la formazione nerazzurra. Al centro dell’analisi i punti fondamentali sono il NON mercato; l’eta media troppo elevata e i rincalzi non...

Giovanni Montopoli

Impietosa ma corretta l’analisi della Rosea sull’attuale momento (drammatico) che sta passando la formazione nerazzurra. Al centro dell’analisi i punti fondamentali sono il NON mercato; l’eta media troppo elevata e i rincalzi non all’altezza del blasone della formazione nerazzurra.

PROBLEMA MEAZZA – come se non bastasse a quelli che sono i limiti conclamati dell’undici di Ranieri si aggiunge il fattore campo, mai come in questo inizio di stagione una vera e propria incognita. Attacco spuntato e difesa traballante rappresentano le conseguenze di un centrocampo incapace di far filtro.

ZANETTI E CAMBIASSO – l’attenzione si sposta sulla presenza costante in mezzo al campo dei due argentini Zanetti (13 partite su 13) e Cambiasso (12 su 13). Senza contare che i due sono reduci dalla Coppa America.

ASSENZA DI TOURNOVER – Se il Capitano e il Cuchu rappresentano la falange dei presenzialisti è anche vero che le alternative sono poche e, in alcuni momenti della stagione, assenti. Fermo ai box per la prima parte Thiago Motta, Poli arrivato alla pinetina reduce da un infortunio (dal quale non si è ancora ripreso) i problemi fisici di Stankovic, Sneijder, gli acciacchi di Coutinho e le perplessità su Alvarez hanno fatto il resto, riducendo un reparto, il centrocampo, all’osso.

NUOVE LEVE? – Non pervenuto Jonathan, il brasiliano che “vi stupirà” non si è ancora visto o meglio, quando è stato chiamato in causa non ha espresso quei valori tanto proclamati al suo arrivo. Stesso discorso per Alvarez (11 milioni di euro). Impiegato inizialmente con esterno offensivo l’argentino non solo non ha impressionato, ma anche quando riportato nel suo ruolo naturale (dietro le punte) le sue prestazioni sono risultate scialbe ed incolore. Nota di merito per Castagnos, arrivato come quinta punta si è visto catapultare in campo nella gara più importante fino a questo momento della stagione, scavalcando Diego Milio nelle gerarchie interne. Il risultato? Sotto gli occhi di tutti.

RIFONDAZIONE – I nomi restano i soliti noti: Juan Jesus per la corsia sinistra, Kucka e Strootman (centrocampista centrale del PSV) per il centrocampo insieme ad Isla per la corsia esterna. In attacco si insiste con Tevez, ma il tempo stringe.