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Handanovic: “Fatica e sudore, ma conoscevamo Conte. Icardi e Radja? La società è già stata chiara”

Il capitano dell'Inter parlerà alla vigilia della prima uscita stagionale

Andrea Della Sala

Domani prima uscita ufficiale per l'Inter di Antonio Conte. Dopo una settimana di allenamenti, i nerazzurri scenderanno in campo per la Casinò Lugano Cup contro il Lugano. Alla vigilia della sfida, dal Casinò di Lugano, la conferenza stampa dei due capitani: Samir Handanovic per l'Inter e Jonathan Sabbatini per il Lugano. FCINTER1908 vi riporterà in diretta le parole dei due giocatori:

HANDANOVIC

Come sta andando il ritiro? Conte ti ha stupito in qualcosa?

"Il ritiro procede normalmente, tanta fatica e tanto sudore. Il mister non mi ha stupito, parlando coi giocatori sapevamo cosa ci aspettava. Lo conoscevamo ed eravamo preparati. Si lavora tanto, ma i giocatori sono molto motivati". 

Speri che la situazione Icardi-Nainggolan si risolva presto?

"Non devo aggiungere nulla, la società è stata chiara fin dal primo giorno".

Sembra la stagione della rinascita, lo sentite?

"Il nostro percorso è iniziato due anni fa con Spalletti. Alla squadra ci pensa la società, noi siamo motivati, poi si vedrà".

Pensi che il gap con la Juve posso essere accorciato o ti aspetti che rimanga la dittatura Juve?

"In 8 anni sono cambiate tre proprietà, non è stato facile. Questo gap deve diminuire, dobbiamo giocarcela in Serie A. Non dobbiamo porci limiti, come ha detto il mister, e pensare in grande. L'estate è il momento delle chiacchiere, serve spirito di sacrificio". 

Come valuti i nuovi arrivati?

"I nuovi si sono inseriti bene e hanno lavorato bene. Abbiamo parlato, fatto qualche chiacchierata, ma una settimana non basta per conoscerci. Saranno molto utili già le prime partite amichevoli per confrontarci e affinare l’intesa".

Che spirito serve per domani?

"Mente sempre alla vittoria, dobbiamo rimanere concentrati anche se è un'amichevole".

Della fascia si è parlato tanto. Che cosa significa per te portare la fascia all'Inter?

"Ho già risposto. La fascia di capitano dell'Inter è un orgoglio. Il capitano non è quello che ha la fascia, ma quello che affronta anche le situazioni difficili. Ne servono tanti di capitani, non uno solo".

Come giudici la squadra e la difesa?

"La difesa deve essere un nostro punto di forza. In Italia si vince prendendo meno gol, da lì si deve partite. In ritiro si respira un'energia di euforia intorno, per noi non è cambiato tanto. Io vedo i giocatori molto motivati". 

Inter costruita per giocare a tre? Ci avete già lavorato?

"Sì, ci stiamo allenando con la difesa a tre. Stiamo lavorando su questo".

Contento del ritorno di Oriali?

"E' una grande figura. Incarna i valori dell'Inter, i giocatori devono avere anche dei doveri da rispettare e non pensare che tutto ti è permesso se sei un grande giocatore. Lui guarda tutto, è un tutore. Il suo ritorno è molto positivo".

SABBATINI

"Giocheremo con una squadra importante come l'Inter. Ci sono arrivati giocatori importanti, domani è un'amichevole, ma vogliamo fare una bella prestazione. E' importante per noi incontrare una squadra come l'Inter, dobbiamo confrontarci con squadre blasonate come l'Inter in vista dell'Europa League. Non so è il Lugano più forte di sempre, questo club sta crescendo tanto. I risultati dovranno poi parlare, speriamo che il Lugano possa diventare un giorno come l'Inter. Un capitano deve comportarsi sempre al meglio. Il Lugano è la squadra del mio cuore, tifo anche Inter è una grande emozione. Dobbiamo fare una grande prestazione, l'Inter avrà un carico molto duro di lavoro, spero che saremo lucidi. Affrontare una difesa del genere sarà uno stimolo in più. Appena ho saputo di Godin è stata un'emozione incredibile. Per noi Godin è l'esempio del giocatore, del capitano che dà l'animo. E' l'esempio della garra charrua. Da tifoso spero che dia tantissimo all'Inter. Fin da piccolo guardavo l'Inter con Sosa e Recoba, da lì è nato questo amore. Poi è arrivato Diego Forlan, non ha avuto una grande fortuna all'Inter, ma i nerazzurri hanno un ottimo rapporto con gli uruguaiani".

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