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Il gol in fuorigioco un danno psicologico per la Juve? E’ esattamente il contrario

Di teorie bizzarre nel mondo del calcio se ne sentono tante ma l’ultima sta rapidamente scalando le classifiche. Il gol in fuorigioco concesso da Tagliavento dopo 18 secondi di Juve-Inter avrebbe danneggiato psicologicamente la squadra di...

Daniele Mari

Di teorie bizzarre nel mondo del calcio se ne sentono tante ma l'ultima sta rapidamente scalando le classifiche. Il gol in fuorigioco concesso da Tagliavento dopo 18 secondi di Juve-Inter avrebbe danneggiato psicologicamente la squadra di Alessio, con i giocatori a quel punto condizionati dalle presumibili polemiche del post-partita.

Se non fosse basata sul nulla, la teoria sarebbe al limite anche affascinante. In realtà, però, il condizionamento psicologico (oltre naturalmente al danno pratico) poteva essere tutto dell'Inter.

I nerazzurri, infatti, avrebbero potuto risentire incosciamente di un "alibi", servito loro su un piatto d'argento. Una squadra con meno certezze (tattiche e psicologiche) e con meno carattere avrebbe potuto quasi "adagiarsi" sugli 'orrori' della coppia Tagliavento-Preti. Magari buttarla sulla rissa e poi alimentare un vespaio di polemiche davanti alle telecamere.

Tutto questo non è successo perché Stramaccioni (in questo sì davvero mourinhano) ha tenuto in pugno la mente e i nervi della squadra, l'ha caricata nell'intervallo lasciandola a briglie sciolte nella ripresa, una ripresa in cui l'Inter ha dato la nettissima impressione di voler vincere la partita a dispetto di Tagliavento, di voler dimostrare di poter fare l'impresa "sul campo".

I giocatori della Juventus non hanno risentito dell'ennesimo favore, sono stati surclassati fisicamente e tatticamente. La rabbia dell'Inter è stata prima trattenuta e poi sprigionata in un secondo tempo di rara intensità e "cattiveria" agonistica. Emblematica, in questo senso, l'azione in cui Gargano ha letteralmente asfissiato Marchisio, ricevendo a fallo laterale conquistato i complimenti del rivale.

I complimenti di un rivale stordito, prima lavorato ai fianchi e poi finito. L'Inter ha ignorato gli errori di Tagliavento. E questo è stato il vero capolavoro di Stramaccioni.