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Il revisionismo del day after: Rocchi solo una delle cause del ko. Non è così

A distanza di 24 ore dal “one man show” di Gianluca Rocchi sul prato di San Siro, già assistiamo ad una sorta di “revisionismo storico” dilagante. “L’arbitro ha sbagliato, però alla fine il Napoli ha dilagato...

Daniele Mari

A distanza di 24 ore dal "one man show" di Gianluca Rocchi sul prato di San Siro, già assistiamo ad una sorta di "revisionismo storico" dilagante. "L'arbitro ha sbagliato, però alla fine il Napoli ha dilagato e comunque l'Inter ha mostrato limiti evidenti", questo è il pensiero che sta andando per la maggiore nei commenti a freddo.

Partendo dal presupposto che nessuno ha mai detto che il Napoli non fosse in grado di espugnare San Siro con mezzi propri, sostenere che la vittoria dei partenopei sia stata "legittima" e "limpida" è un volersi intestardire in una tesi assolutamente insostenibile. Cerchiamo di essere chiari su un punto: non si può sapere come sarebbe andata se Rocchi non fosse salito in cattedra, ma sicuramente è certo che la vittoria del Napoli, per come è maturata ieri sera, è stata determinata dall'arbitraggio del fischietto di Firenze e non solo favorita.

I limiti strutturali dell'Inter di cui si parla in queste ore (difesa non proprio impermeabile, mancanza di filtro a centrocampo, presenza di uomini poco in forma nell'undici titolare) sono assolutamente certificati dall'avvio di stagione zoppicante dei nerazzurri, ma volerli applicare alla partita di ieri sera è semplicistico e inappropriato.

L'Inter, nei primi 41 minuti di gioco (gli unici che siano oggettivamente valutabili), non ha mostrato nessuno dei limiti tanto sbandierati. La squadra si è espressa su livelli di gioco più che buoni, mettendo in evidenza un Maicon subito straripante e una velocità e aggressività nel recupero palla sconosciuti in questa stagione. L'Inter stava giocando bene: è un dato di fatto. Meglio del Napoli? A mio avviso sì, ma qui rientriamo nel campo delle opinioni. Sicuramente, per 41 minuti, è stata una partita bellissima, equilibrata (o vogliamo negare anche questo?), con un'Inter convincente e un Napoli altrettano brillante.

Problemi difensivi o di assetto difensivo? Sicuramente non in quei 41 minuti. In quei 41 minuti l'Inter si stava giocando la partita da par suo, e voler mischiare problemi di Gasperiniana memoria con l'incontro di ieri sera è un esercizio che non si può accettare.

Ieri sera il risultato è stato determinato da chi, di solito, compie un buon lavoro quando passa quasi inosservato. Ieri sera l'Inter non è stata battuta dalla forza straripante del Napoli, è stata battuta e messa in ginocchio da una serie di errori grossolani che hanno alterato l'andamento della partita. Perché negare questo significa non aver visto la partita o averla vista con occhi non obiettivi

L'Inter ha sicuramente dei limiti strutturali. Limiti che ieri sera, nella prima partita da 41 minuti della storia del calcio, non si sono visti. Perché quello è accaduto dopo non ha niente a che vedere col calcio, inutile voler fare della filosofia su una situazione cristallina. Ed è di questo che ci rammarichiamo: di non aver potuto vedere come sarebbe andata a finire la partita se fosse durata più di 41 minuti.

Ma questo, purtroppo, non lo sapremo mai. Di chi è la colpa, invece, lo sappiamo benissimo.