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Inter, 20 minuti di vertice da cui parte il diktat

Il vertice di 20 minuti tra l’alta dirigenza nerazzurra, con in testa Massimo Moratti, e Claudio Ranieri è servito per tracciare le linee guida per quanto riguarda il modo di gestire la crisi dal punto di vista dell’atteggiamento. Per...

Daniele Mari

Il vertice di 20 minuti tra l'alta dirigenza nerazzurra, con in testa Massimo Moratti, e Claudio Ranieri è servito per tracciare le linee guida per quanto riguarda il modo di gestire la crisi dal punto di vista dell'atteggiamento.

Per i summit di mercato c'è tempo, ora c'è da arrivare a gennaio nelle migliori condizioni possibili, riprendendo immediatamente il discorso con la vittoria interrotto contro l'Udinese. Per questo Massimo Moratti ha intimato di avere un approccio low profile. Niente voli pindarici con le dichiarazioni, niente ipotesi fantasiose come "la rimonta scudetto", ma solo lavoro, possibilmente in silenzio in attesa del mercato di riparazione. E di cose da riparare in casa Inter ce ne sono molte.

Moratti ha smentito le voci di cessione della società e di un suo eventuale disimpegno, ma non quelle relative ad un possibile "affiancamento" di altri investitori: "Rassicurante non lo so, forse sarebbe una bella cosa che un gruppo forte potesse darci una mano", ha detto il presidente prima della partita.

Ma questa è tutta un'altra storia. Moratti ha ordinato il lavoro duro, possibilmente in silenzio, in un mini-summit chiesto e voluto proprio dal presidente. Che ha dettato le sue regole: sudore e pedalare.