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Inter, dal cinismo al turnover: 5 lezioni dopo la sconfitta col Real Madrid

Getty Images

Il focus proposto dalla Gazzetta dello Sport dopo la gara del Meazza di ieri sera

Daniele Vitiello

Bisogna in qualche modo far tesoro della beffa subita ieri col Real Madrid. In casa Inter nel day-after ci si lecca le ferite e si riflette su diversi aspetti. La Gazzetta dello Sport ha individuato cinque temi da sottolineare. "La prima cosa che salta all’occhio è la poca concretezza sotto porta. Vero, Courtois è stato il migliore per Ancelotti, ma se per cinque volte ti presenti a tu per tu col portiere e non segni, un paio di domande devi fartele", si legge nel focus.

Argomento che si collega facilmente al secondo, considerando che le soluzioni non sono più quelle della passata stagione: "Gli uomini mercato hanno fatto i bambini con i baffi, ma se in piena contrazione dei ricavi causa pandemia per Hakimi ti pagano 68 milioni e per Lukaku arrivano a 115 un motivo ci sarà. Per questo è "impensabile chiedere la stessa resistenza al 35enne Dzeko, per di più spremuto tra nazionale e nerazzurro. Anche Dumfries non può essere Hakimi, pur avendo piazzato due sgommate interessanti".

Inzaghi è chiamato a gestire al meglio le risorse a propria disposizione. Non è facile, perché alcuni elementi non sono ancora nella condizione migliore. Sottolinea la Gazzetta: "La profondità della rosa va ancora dimostrata, Inzaghi di fatto ha sempre fatto giocare gli stessi undici e non tutti reggono l’urto. Se il trio difensivo (il peso di Bastoni si è capito con la Samp) e il B&B di maratoneti in mezzo al campo sono imprescindibili quanto irriducibili, Darmian, Calhanoglu e Dzeko hanno perso lucidità col passare dei minuti. Dumfries, Vidal e Correa (peraltro un po’ ignorato dai compagni) però non hanno portato il cambio di marcia necessario di fronte al torello dei Blancos".

Restano comunque delle ottime indicazioni per il tecnico. "Trovati i peli nell’uovo, i nerazzurri hanno dimostrato di avere un’identità precisa. Così come una buona tenuta fisica e un gioco vario che passa dall’alternanza tra momenti di pressing altissimo all’attesa per poi ripartire. Anche se lo sforzo è stato pagato nella ripresa, chiudere il primo tempo con un possesso palla superiore a quello del Real è cosa non da poco".

Sarà importante ripartire in fretta e nel modo giusto. Nulla è ancora assolutamente precluso in chiave qualificazione. I nerazzurri si giocheranno moltissimo in casa dello Shakhtar: "La cosa fondamentale ora è recuperare energie psicofisiche e riallacciare il discorso con la vittoria. In un videomessaggio motivazionale da Nanchino, il presidente Zhang alla vigilia aveva chiesto alla squadra di giocare con coraggio, libera da pressioni, di dare sempre il massimo sul campo contro ogni avversario. La risposta c’è stata. È mancato soltanto il risultato".

 

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