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Inter, Conte pista seria: sul mercato ha una richiesta precisa. Champions? Non necessaria

Il tecnico è fortemente accostato alla panchina nerazzurra

Marco Astori

Si fanno sempre più insistenti, in questi giorni, le voci che vorrebbero Antonio Conte sulla panchina dell'Inter la prossima stagione. Anche La Gazzetta dello Sport conferma queste indiscrezioni, affermando quali saranno i dettagli che convinceranno il tecnico a sposare un progetto tecnico: "Conte, di fatto, da settimane ascolta, osserva e attende situazioni concrete, ben delineate in ogni particolare. E intanto garantisce che nella sua testa non ci sono ancora club in pole position. Di certo, non sono previste trattative contrattuali con nessuno, nel senso che non ci sono cifre da limare. Chi vuole Conte sa che la base minima è quella di un contratto triennale da 10 milioni di sterline (11,6 milioni di euro circa) a stagione. Dunque, durata e ingaggio non possono essere tema di discussioni. D’altronde quando Massimo Moratti andò a prendere José Mourinho la questione economica non costituì praticamente mai un problema. E attenzione: Conte non pone come «conditio sine qua non» la partecipazione alla Champions o anche solo all’Europa League. Conta davvero unicamente il progetto, e la possibilità, secondo il diretto interessato, di poter andare in battaglia con armi serie, all’altezza della situazione, per poter crescere e vincere da subito. In questo senso, allora, non vanno considerati fuori dai giochi Milan e Roma, club sicuramente oggi con meno appeal rispetto a Juve e Inter (per varie ragioni, anche di fair play finanziario).

Pur restando molto prudenti nel dare per spacciato Luciano Spalletti - uno che sta dimostrando di saper fronteggiare alla grande anche le peggiori bufere - in Italia il nome di Conte è spesso accostato all’Inter. E in effetti trattasi di pista seria, a maggior ragione con l’ingresso in nerazzurro di Beppe Marotta. Zhang Jindong e il figlio Steven apprezzano Conte già da prima dell’ingaggio di Spalletti, e Antonio non ha mai negato la sua teorica disponibilità a prendere in mano un progetto che sulla carta, con l’ammorbidirsi dei paletti imposti dal fair play finanziario, si annuncia ancora più serio e solido. Il passato bianconero? Sull’argomento giova ricordare quanto detto da Antonio quando ancora allenava la Juve: «Siamo professionisti e un concetto deve essere chiaro: io alleno la Juve, sono tifoso della Juve, ma se un domani dovessi allenare Milan o Inter sarebbe lo stesso. Diventerei il primo tifoso dell’Inter, del Milan, della Roma o della Lazio... Io sono il primo tifoso della squadra che alleno». Parole coraggiose, pronunciate a Vinovo, in piena «guerra» Juve-Inter. Certo, prima di un eventuale approdo in Pinetina è probabile che Conte voglia avere la certezza del patto di ferro Zhang-Marotta, perché solo con il totale e «bulgaro» appoggio della società sarebbe possibile affrontare in battaglia a 360 gradi la corazzata Juventus".

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