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Numeri, leadership ma non solo: Inter, ecco perché conviene rinnovare Dzeko

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Edin Dzeko, il cui contratto è in scadenza a giugno 2023, ha dimostrato sin qui di essere un punto di riferimento per l'Inter

Matteo Pifferi

Il gol contro il Sassuolo, a corredo di una prestazione più che buona, è la conferma della condizione fisica quasi al top di Edin Dzeko. Il bosniaco, che a marzo compirà 37 anni, sembra quasi rivivere una seconda giovinezza. I tifosi si augurano che Marotta e Ausilio riescano a trovare l'accordo per prolungare il contratto, in scadenza proprio a giugno 2023. In attesa di incontri, previsti dopo la finestra di mercato di gennaio, ci sono tre buoni motivi che dovrebbero spingere l'Inter a fare il possibile per non perdere, a zero, il suo centravanti.

I numeri

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Partiamo, ovviamente, dai numeri perché, come al solito, è il campo che parla in maniera limpida: Dzeko, in questa stagione, ha collezionato 21 presenze, totalizzando 9 gol e 4 assist. Numeri importanti per un calciatore che, a 36 anni, avrebbe dovuto parzializzare il suo minutaggio in favore di Romelu Lukaku, il grande acquisto di fine giugno ma che finora non ha praticamente mai visto il campo. Edin non solo non ha fatto rimpiangere Lukaku ma ha anche migliorato le sue statistiche rispetto ad un anno fa. In 934' di Serie A ha segnato 6 reti - 1 gol ogni 155' - mentre l'anno scorso arrivò a 13 centri complessivi ma con oltre 2400', con una media che sale ad un gol ogni 190'. In più, è bene ricordare che Dzeko ha delle caratteristiche uniche nel parco attaccanti nerazzurro. Una prima punta atipica, molto tecnica e mobile, in grado di spaziare lungo tutto il fronte offensivo tanto da 'accoppiarsi' bene con Lautaro, Correa ma anche con lo stesso Lukaku, come dimostrato nelle ultime amichevoli. Ecco perché, in vista della prossima stagione, avere Dzeko in rosa rappresenterebbe quel quid che, in certi momenti della stagione, potrebbe davvero fare la differenza. In molti, compagni ma non solo, hanno infatti evidenziato le capacità di legare il gruppo del bosniaco, che risulta un punto di riferimento in campo ma anche fuori.

Inter Dzeko

Forma fisica

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Dzeko, come un buon vino, migliora con il passare dell'età ma il bosniaco ha un altro grande pregio: una tenuta atletica e fisica ai limiti della perfezione. Finora, infatti, il Cigno di Sarajevo è sempre stato a disposizione nei due anni in nerazzurro. In totale sono stati 20 i giorni di stop in due anni, racchiusi tutti tra il novembre 2021 - affaticamento muscolare di due settimane post derby - e il gennaio 2022, quando fu il Covid a fermarlo. 20 giorni di stop, come detto, ma Dzeko è stato sempre a disposizione, saltando solo il quarto d'ora finale del match con il Milan ma tornando già in campo, dopo la sosta per le Nazionali, contro il Napoli nel weekend successivo. Da gennaio 2022 in poi, Edin ha risposto sempre presente. Merito anche di un'attenzione quasi maniacale all'alimentazione, all'allenamento e al riposo. La moglie Amra, compagna di una vita ma anche molto esperta di fitness, è una spalla praticamente ogni giorno anche in questo ambito. Dopo l'infortunio di Lukaku, il mondo Inter sembrava aver deposto le armi in segno di resa ma Dzeko, a partire dalla doppietta di Sassuolo, ha ridato entusiasmo all'ambiente con quattro vittorie nelle ultime cinque prima della sosta per il Mondiale. L'ultima, a Bergamo, porta la firma proprio di Dzeko, autore di due reti e di tante giocate di qualità. Il bosniaco, tra l'altro, è stato uno dei più pimpanti nelle amichevoli pre-2023 e le reti nelle ultime due sfide con Reggina e Sassuolo sono la conferma più tangibile.

Ultimo contratto

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Aspettando gli sviluppi della trattativa tra la dirigenza interista e l'entourage di Dzeko, va anche considerato che Edin, carta d'identità alla mano, possa andare alla ricerca dell'ultimo grande contratto della carriera. A 37 anni è legittimo e il bosniaco dovrà anche fare una scelta di vita. L'Inter, che non potrà proporgli l'attuale contratto da 5 mln annui più bonus, può però dargli un palcoscenico importante come l'Europa oltre che un ruolo da protagonista in campo, indipendentemente da ciò che potrà accadere sul mercato con Lukaku e Correa. Alcuni rumors lasciano trasparire sensazioni positive, ossia che un annuale, a cifre più contenute ma con bonus alti tra gol, assist e presenze, possa essere la soluzione gradita a tutte le parti in causa ma è opportuno aspettare i prossimi mesi per capire realmente la posizione del giocatore - dichiarazioni sibilline post Atalanta-Inter - che ama Milano e l'Italia, suo paese ormai da 7 anni, e soprattutto dell'Inter nel momento in cui inizieranno i ragionamenti per programmare la prossima stagione.

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