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Inter, il calendario spinge ad osare. Ma bisogna uscire da un equivoco…

L’Inter non aveva un calendario agevole in questa prima parte di campionato. Le sfide contro Fiorentina, Juventus e Roma, la trasferta di Catania (che comunque è finito davanti all’Inter lo scorso anno), la gara contro il Cagliari. La...

Daniele Mari

L'Inter non aveva un calendario agevole in questa prima parte di campionato. Le sfide contro Fiorentina, Juventus e Roma, la trasferta di Catania (che comunque è finito davanti all'Inter lo scorso anno), la gara contro il Cagliari.

La squadra di Mazzarri se l'è comunque cavata (una vittoria, un pareggio e una sconfitta nei tre scontri diretti) con una formazione che era nata all'insegna della provvisorietà: Palacio unica punta non ricalcava certamente il progetto iniziale dell'ex allenatore del Napoli, che sta pazientemente aspettando il ritorno di Milito a livelli accettabili e l'esplosione di Icardi più che di Belfodil.

Il calendario, da questo punto di vista, spinge il tecnico ad osare. Dal 20 ottobre (sfida contro il Torino in trasferta), l'Inter non avrà più scontri diretti fino a metà dicembre. In rapida successione affronterà Torino appunto, Verona, Atalanta, Udinese, Livorno, Bologna, Sampdoria e Parma. Un filotto giusto per provare a cambiare l'Inter come Mazzarri ha più volte ipotizzato: Alvarez "retrocesso" a centrocampo e dentro una punta di ruolo accanto al Trenza.

Ma a questo punto la domanda sorge spontanea: con Alvarez in mediana, e con Cambiasso inamovibile (lo dicono i fatti e le scelte di Mazzarri), che fine farà Kovacic? Ma soprattutto che tipo di ruolo si vuole ritagliare per il giovane croato?

L'ex Dinamo Zagabria è stato comprato per essere il faro del centrocampo dell'Inter per un'intera epoca. E' stato anche pagato una cifra quasi record per un '94. Ora qual è il progetto su di lui? Sarà Kovacic il perno della squadra o il giovane regista (questo è il suo ruolo, almeno secondo lui) sarà considerato uno in più su cui contare?

Le premesse, a inizio anno, erano diverse per lui. Gli infortuni e l'esplosione di Alvarez gli hanno complicato percorso e prospettive. Spetterà a Mazzarri riportare gradualmente il croato al centro del progetto Inter, presente e futuro.