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Donnarumma, Milan e Juve non sono beffate? Inter, mitra contro: chi protegge Inzaghi?

Donnarumma, Milan e Juve non sono beffate? Inter, mitra contro: chi protegge Inzaghi?

L'editoriale di Alfio Musmarra per Fcinter1908: l'Inter torna ad essere assediata mediaticamente. Trattamento diverso per le rivali

Alfio Musmarra

Non è facile essere tifoso dell’Inter, soprattutto di questi tempi dove i missili arrivano da tutte le parti e non sai mai dove guardare per parare il colpo. Perché ad un certo punto non è sempre colpa di noi cattivoni che giriamo il coltello nella piaga, semmai di chi lascia che tutto scorra senza colpo ferire.

Perché delle battaglie (finte) se ne accorgono anche i sassi. I tifosi chiedono rispetto e meritano rispetto ma in primis lo merita l’FC Internazionale, ma questo dev’essere la base, integra senza necessariamente piegarsi a logiche politiche.

Giustamente i tifosi si sono sentiti spesso attaccati dal punto di vista mediatico ma cosa penserebbero se sapessero che i rapporti con chi ha sempre avuto il mitra spianato sono sempre stati di collaborazione? Perché allora non c’è più la salvaguardia del club, ma pura politica utilitaristica.

Fateci caso. Avete mai letto di una Juventus ‘beffata’ per il mancato arrivo di Donnarumma o in passato di Icardi? MAI. Eppure sull’ex capitano caduto poi in disgrazia era stuzzicante accostarlo sempre alla Juventus, era succoso destabilizzare l’ambiente con stucchevoli occhiolini tra il suo agente ed il club bianconero. Ma alla fine, nonostante una corte serrata, l’operazione di mercato non si è mai conclusa.

Si è mai parlato di ‘beffa’?  Semmai avrete letto che non erano mai stati trattati o realmente interessati.  Fa niente che per giorni o mesi o anni si sia sempre accostato il nome alla squadra, magari usandola come sponda per mettere pressioni o far polemiche. Eppure lo scorso anno l’Inter non portò a casa Mertens che decise di restare a Napoli grazie all’offerta al rialzo di De Laurentiis ed il termine ‘beffa’ venne utilizzato a profusione.

Perché se i nerazzurri tardano a rinnovare il contratto di Icardi sono colpevoli, addirittura si arriva a tirare in ballo il fatto che abbia un’agente donna ( cazzata clamorosa) e che quindi ci sia un accanimento contro di lei. Mentre per Donnarumma è il trionfo del club che non si piega alle logiche del super procuratore ( in questo caso le tempistiche non contano). Ma perché?

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Tutto è plasmabile e rimodellabile in base ai giochi di potere. Con buona pace di una tifoseria che è costretta a subire da anni attacchi su più fronti.

Quando cambieranno le cose? Quando ci sarà una società che inizierà a farsi rispettare dal punto di vista mediatico? Quando il tifoso non verrà più solo considerato come una carta di credito e basta? Quando ritroveremo i valori dei nostri colori persi in questi anni con maglie di dubbia bellezza con colori messi a caso? Quando riavremo una figura di riferimento di comprovata fede nerazzurra che abbia un ruolo mediatico? Quando si tornerà ad avere nella società elementi di comprovata fede nerazzurra e non tifosi di altre squadre?

Perché il prossimo anno sarà duro, complicato e bisognerà serrare le fila, stringerci attorno al nuovo allenatore, difenderlo, proteggerlo. La storia dev’essere un valore e un monito, per evitare di ricadere nell’oblio e riabbassare la testa dopo appena un anno.

Perché  l’allarme di Marotta dei mesi scorsi non mi pare sia stato recepito a dovere e perché la preoccupazione di Oriali prima e Moratti poi sul futuro societario è stata ridimensionata dai soliti capiscer dei social. Sono diventate persone che facevano meglio a restare in silenzio per il bene dell’Inter. Perché per i fenomeni dell’etere, è meglio stare in silenzio. Nascondere la testa sotto la sabbia.

Eppure Mourinho sul nostro silenzio aveva usato considerazioni sferzanti. Ma ora scopriremo che anche il Mourinho pensiero non va più bene. Sipario

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