L'Inter deve dare seguito al grande risultato ottenuto in Champions League col Barcellona. Prestazione di sofferenza e coraggio, ora in casa nerazzurra sembra tornato l'entusiasmo dei giorni migliori. Ma serve continuità, non sono ammessi ulteriori passi falsi in campionato.
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Inzaghi e la nuova Inter: “Barcellona non isolata”. Negli occhi dei dirigenti un atteggiamento
"Barcellona non è una notte isolata di coraggio e follia. Barcellona è uno stato della mente e del corpo. Una piantina da annaffiare giorno dopo giorno. Ieri Simone Inzaghi lo ha ripetuto alla truppa affamata di punti che guarda a Sassuolo: ha ribadito che niente è ancora stato fatto, ma ha pure ricordato che questo segnale lanciato ai rivali non deve rimanere isolato. È vitale proseguire sulla stessa buona onda, riprodurre in Italia quanto mostrato in Europa. Anzi, aggiungere qualcosina qua e là: non si potrà vincere sempre alzando barricate estreme come col Barça, spesso servirà proporre tracce del vecchio gioco, anche se con atteggiamento un po’ più saggio di prima. Insomma, sta davvero nascendo un’Inter nuova nello spirito, nell’atteggiamento e pure negli uomini. Certo, le assenze non aiutano in questo snodo decisivo tra Emilia e Catalogna ma, a prescindere da chi ci sarà, si riparte da alcuni punti fermi incisi sul marmo ad Appiano Gentile. Dan Brown lo chiamerebbe ”Codice Inzaghi”", spiega La Gazzetta dello Sport.
"Tra le tante parole spese dallo staff prima e dopo la partita col Barça, una ha avuto più peso delle altre: umiltà. L’Inter raccoglierà i frutti della vittoria col Barcellona solo se rimarrà... umile come in Champions. Da ora niente più atteggiamenti da prime donne o isterie in campo, nessuno dovrà mandare a quel paese il compagno che sbaglia, ma solo coesione e coerenza: contro i catalani per una volta i giocatori sbracciavano per incoraggiarsi e questo è stato apprezzato anche dai dirigenti. Arriveranno serate meno esaltanti, ma “lo spirito di Barcellona”, evocato un po’ da tutti, non dovrà essere perduto. Soprattutto da quei big che finora hanno un po’ “tradito” per ragioni sparse. Ad esempio Skriniar, distratto da Parigi, dovrà tornare ad essere quello che mette la museruola a Lewa. Per Barella, invece, è prevista una cura “tranquillante” per evitare gialli inutili. La sua rabbia diventi energia positiva, magari duettando con chi come lui ha l’argento vivo addosso: pure a Dumfries si chiede, infatti, un salto definitivo", sottolinea il quotidiano.
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