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Joao Mario: “Inter, non torno a Milano. Spalletti non ha colpe, troppi 45 milioni? Li valgo”

Il centrocampista di proprietà dell'Inter è stato chiaro sul suo futuro

Andrea Della Sala

In attesa di conoscere il suo futuro, Joao Mario si sta preparando per il Mondiale con il suo Portogallo. Il centrocampista di proprietà dell'Inter è di fatto sul mercato, ma i nerazzurri vorrebbero trovare una sistemazione a titolo definitivo. Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Joao Mario ha provato a fare il punto della situazione: «Parlo italiano? Forse sono stato bravo a impararlo velocemente e a mantenerlo allenato. Sono felice per l'Inter, si meritano la Champions»

Sull'ambiente nerazzurro: «Non voglio riprovarci, mancherebbe la motivazione necessaria. Inter? Un’esperienza conclusa, zero dubbi».

Troppi i soldi pagati per averlo a Milano?

«Troppa pressione? Macché, io valgo questa cifra. La Premier un altro mondo».

Perché questa rabbia?


«Non è rabbia, prendo atto della situazione al netto dell’anno e mezzo trascorso a Milano. L’idea è chiara: non torno».

Pensieri un po’ «deboli» per un campione d’Europa


«Sono solo sincero. Non ci sarebbe il «fuoco» dentro per riaccendermi in nerazzurro. Quando arrivai ero carico per un progetto che sembrava stesse decollando, peccato che poi le cose andarono diversamente».

Cosa in particolare?


«Estate 2016 dura, sotto tutti i punti di vista: cambi di proprietà e una situazione in panchina poco stabile: Mancini, De Boer, poi Pioli. Troppa confusione e per i nuovi acquisti, come il sottoscritto e Gabigol, fu difficile».

Attenuanti o problemi reali?


«Nessuna giustificazione, il caos di quel momento era evidente. Anche per questo non sono riuscito a esprimermi al meglio».

A chi la colpa?


«A tutti e a nessuno. Le responsabilità sono dell’Inter e dell’ambiente in generale, probabilmente dell’intero calcio italiano che non fa per me».

E se dopo il Mondiale fosse ancora nerazzurro?


«Sarebbe inutile presentarmi ad Appiano, nonostante un contratto valido fino al 2021. Spero si riesca a trovare una soluzione il prima possibile, magari prima della fine del Mondiale. Nel calcio, come nella vita, bisogna essere onesti nel capire quando le cose finiscono. E con l’Inter è finita».

«Siamo Juve e Milan: viene da noi?». Cosa dice?


«Non so se siano come l’Inter, diventa difficile rispondere. Dico che il calcio italiano non si sposa con le mie caratteristiche. Se in futuro non dovessi giocare per una di queste squadre non sarebbe per il mio passato interista, ma per il fatto che io non ami la Serie A».

Cosa pensa di Spalletti?


«Un ottimo allenatore, non è lui il problema».

Inter in Champions: comunque contento?


«Sì, assolutamente. Ho ho ancora tanti amici ai quali voglio bene. Non posso che essere felice, era giunto il momento di tornare nell’Europa che conta».

Joao Mario vale 45 milioni?


«È quello che spesero, quindi sì. E non ho mai accusato alcun tipo pressione, sono sempre stati discorsi provenienti dall’esterno. Io sono convinto del mio valore e so di valere questi soldi».

Dove giocherò l’anno prossimo?

«Sto valutando. La Premier è l’ideale: torneo fisico, tecnico e ambiente spettacolare. È la prima opzione, poi la Liga. Il West Ham potrebbe essere un’idea, ma ora è presto per sbilanciarsi».

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