Il comunicato emanato oggi dal cdr di Sport Mediaset ha denunciato un fatto piuttosto grave. "Nella settimana che precede il derby calcistico di Milano, l'Ufficio stampa del Milan ha fatto sapere alla redazione di Sport Mediaset che quest'ultima, contrariamente alla consuetudine, non potrà in questi giorni avere a disposizione interviste a tesserati del club dopo le divergenti valutazioni sul rigore concesso in Atalanta-Milan emerse durante il dibattito televisivo post partita tra l'allenatore rossonero e gli ospiti presenti nello studio di Premium Calcio. L'episodio si qualifica da sé e purtroppo sono sempre più frequenti le ritorsioni delle società di calcio nei confronti dei media che esprimono opinioni non gradite." Ecco la storia di un rapporto piuttosto tormentato: quello della società rossonera e la stampa...
copertina
Lezioni di stile?
Il comunicato emanato oggi dal cdr di Sport Mediaset ha denunciato un fatto piuttosto grave. “Nella settimana che precede il derby calcistico di Milano, l’Ufficio stampa del Milan ha fatto sapere alla redazione di Sport Mediaset che...
MARZO 2000. MILAN-INTER 1-2 -Controcampo. In diretta Adriano Galliani per parlare della sconfitta dei rossoneri. Dallo studio Diego Abatantuono offre la sua analisi. “Eravamo un po’ sbilanciatini, visto come erano messi loro. Io credo che qualche volta si possa anche cambiare la formazione base.” Galliani minimizza dichiarando che l'unico problema sarebbero i duelli diretti vinti dai nerazzurri. Per Diego una squadra ben organizzata non dovrebbe soffrire per questo genere di problema. Galliani si infuria. “Io sto ascoltando, non mi fate esprimere la mia opinione, io non ho niente da dire. Pensavo di essere io l’intervistato e non… ma evidentemente ho sbagliato trasmissione.” A questo punto Diego cerca di calmarlo: “No, è che sono acceso perché abbiam perso.” Niente da fare. Adriano Galliani è irremovibile: “No, no, no, ragazzi. Pensavo di essere io l’intervistato. Saluti.”
NOVEMBRE 2002 - A Controcampo, trasmissione condotta da Sandro Piccinini, si commenta la giornata calcistica, una delle tante. Non è stata una giornata felice per gli arbitraggi, nel mirino anche Bologna-Como (1-0), diretta da Alfredo Trentalange. Aldo Serena esprime un suo punto di vista e dichiara assurda la regola che impone ai direttori di gara di andare in pensione al compimento dei 45 anni. “ Siccome è capitato che calciatori e dirigenti siano stati al centro di illeciti sportivi, al tempo del calcioscommesse, un arbitro che è sicuro di chiudere la propria carriera all' ultimo anno può essere indotto in tentazione.” Non gradisce Graziano Cesari, commentatore della moviola proprio per la rete Mediaset. “E' un discorso inaccettabile, perché io so che cosa vuol dire fare vent' anni di sacrifici per arrivare in A e poi per restarci.” Nessun riferimento diretto a Trentalange, ma tant'è. Passa qualche minuto e squilla il telefono. E' Adriano Galliani. “Si vergogni! Lei si deve vergognare per le insinuazioni che ha fatto... Si vergogni a dire queste cose... dovrebbe sapere che Trentalange è anche impegnato nel sociale. Serena non metterà più piede a San Siro, quando giocherà il Milan.”
OTTOBRE 2009. MILAN-ZURIGO 0-1 - Nel post partita è in corso il collegamento Sky con l'inviato Alessandro Alciato. Alciato ha appena finito di dire che a San Siro gli spettatori paganti erano 10.500. Si avvicina Adriano Galliani che senza troppi indugi gli chiede il microfono e aggiunge: "Io non capisco perchè Alciato si comporti così, perchè non è assolutamente vero che allo stadio c'erano 10500 paganti." L'inviato Sky tenta di ribadire il dato ma Galliani lo interrompe bruscamente “Sì sì continui pure così. A San Siro stasera c'erano 10500 paganti e 22500 abbonati totali campionato e champions, per un totale di 33 mila spettatori" . E se ne va.
SETTEMBRE 2010 - Pre-partita di Milan-Auxerre. Fabio Caressa, giornalista di Sky, chiede all'ad rossonero se dopo essersi lamentato per le sviste arbitrali di Cesena-Milan si fosse scusato con Stefano Braschi. (In quell'occasione il sito ufficiale del Milan pubblicò in home page la regola del fuorigioco: nel dubbio quella bandierina non doveva essere alzata). Immediata la risposta di Galliani a Caressa:” Ero allo stadio, quindi in un luogo pubblico. Ho alzato la voce ma potevo essermi rivolto a chiunque, non necessariamente al designatore. Non vedo perché dovrei chiedere scusa. Ad ogni modo, non mi sembra la domanda giusta prima di una gara di Champions. Se l'intenzione è quella di farmene altre di questo tipo, posso anche andarmene subito.” Alla successiva domanda su questioni tattiche Galliani saluta senza rispondere e se ne va.
NOVEMBRE 2010 - Assegnazione del Premio “Il Bello del Calcio”dedicato a Giacinto Facchetti e organizzato da La Gazzetta dello Sport. La Rosea ha una colpa. Dopo la sconfitta dei rossoneri contro la Juventus di Del Neri ha intitolato a nove colonne “Bunga Bunga Juve”. Ad Adriano Galliani, presente alla cerimonia, non è andato proprio giù quel titolo. “ Sono intervenuto a questa cerimonia solo per la grande stima che mi legava a Giacinto e per rispetto alla famiglia, ma resto in contrasto e non in buoni rapporti con La Gazzetta dello Sport, a causa di quel titolo che non ho per niente apprezzato.” Il direttore Andrea Monti fece buon viso a cattivo gioco augurandosi che i rapporti tra il giornale e la società rossonera potessero tornare distesi e corretti come sempre.
Lezioni di stile, non c'è che dire.
© RIPRODUZIONE RISERVATA