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Spalletti: “Derby azzera i valori, vincere per entusiasmo e punti. Mirabelli? Il prete di Frittole”

Le parole del tecnico in conferenza alla vigilia di Inter-Milan.

Simona Castellano

Domani alle ore 20.45 si disputerà il derby di Milano. Le due squadre arrivano alla stracittadina in maniera completamente opposta: il momento del Milan è decisamente poco positivo, mentre l'Inter è al secondo posto, con la Juventus, a -2 dal Napoli capolista. La squadra nerazzurra proverà a dare continuità ai buoni risultati ottenuti finora (sei vittorie e un pareggio).

Ha parlato della sfida di domani e della situazione in casa Inter Luciano Spalletti alle ore 13.30 in conferenza stampa.

FcInter1908.it vi riporta le sue parole:

Buon derby a tutti e forza Inter!

-Partita di Gagliardini?

Può essere sempre la sua partita. È un giocatore importante per noi e soprattutto per me. Se poi si va a valutare la forma che assumerà il campionato e ci sarà bisogno di questa fisicità, Gagliardini darà un contributo enorme nel campionato e domani, dato che sarà nella partita domani.

-Borja Valero vertice basso con due mezzali?

Vuole darci delle indicazioni? Una cosa semplice da dover pensare e fare in qualche momento. Poi se pensa a qualcos’altro lo vogliamo sapere.

-Montella si è preso il gioco. Lei cosa si prende?

Io non mi prendo niente oggi, il derby è la partita che azzera tutto, dove poi bisogna far bene lì, con quel clima lì, mi voglio prendere l’attesa di vedere i miei calciatori per come lo condurranno e come ci arriveranno. Io dico che l’Inter è una buona squadra, ma il Milan è altrettanto una squadra forte, io non vado a vedere oggi la classifica, se hanno giocato meglio o peggio, non mi ricordo dei risultati precedenti con Montella, non me li ricordo e non me ne frega niente. Conta quello di domani. Possibilmente sì, mi prendo i punti, a quello si aspira.

-FcInter1908: Cancelo come sta? Può giocare?

Pronto per giocare qualsiasi partita. È un giocatore che ha un bagaglio importante, ha giocato partite importanti con una società importante. Forse lui ci può dire qualcosa da aggiungere sull'importanza di queste partite. Questa settimana gli ho detto che c'è da giocare al derby e lui ha detto che ha giocato con Real e Barcellona.

-FcInter1908: conta di più avere nei derby giocatori d'esperienza o giocatori più imprevedibili?

Contano entrambi, conta tutto, conta essere pronti a saltare sopra il momento che passa, se sei giovane o sei esperto. magari l'esperienza dà qualcosa di più sulla mente forte, sul viverla con quella qualità che è la serenità, l'arrivarci tranquillo di avere delle capacità per giocarsi questa partita. Conta saper prevedere e aspettarsi delle cose, l'esperto quindi in questo senso ha qualche vantaggio, ma le fiammate  del giocatore convinto di poterti far male hanno un valore ugualmente importante. Conta ogni cosa in una partita così, anche l'entusiasmo, il calore di tutti quelli che ci stanno intorno.

-Concentrazione e cattiveria da chi è rientrato?

Voglio vederla soprattutto domani. Venendo da un territorio in cui tutti sono a conoscenza di questi meccanismi, quando uno ci arriva troppo teso fa il risultato differente. Lo specchio di ognuno viene rivelato da quello che è il comportamento nella situazione reale.

-Chi è favorito?

Mi era sembrato che dessero il Milan favorito. Noi non siamo alla ricerca della partita della svolta, noi siamo alla ricerca di continuità per il nostro lavoro, perché vogliamo vincere partite importanti come questa per poter ambire sempre di più alle posizioni di cui abbiamo parlato. Poi ognuno si crea la locandina che vuole. Dobbiamo essere convinti che possiamo vincere qualunque partita, entrare dentro con quelle facce lì, di quelli che vogliono determinare la partita.

-Parlato con Icardi?

Nonostante l’età che ha è un calciatore con le spalle grosse, ma grosse così (se si misurano sembra quasi Ibrahimovic). È uno che sa quello che deve fare e cosa lo aspetta dentro il campionato e nel suo lavoro. Si è messo a disposizione del collettivo senza badare solo ai numeri personali. È perfettamente calato nel ruolo e nei comportamenti che noi vogliamo. È tranquillo, ha tutte le carte in regola per poter essere decisivo in qualunque momento al di là del gol. Sono importanti i gol e sono importanti anche altre cose.

-Cosa che più le dà soddisfazione?

La partecipazione dei ragazzi. Si ha a che fare con professionisti, anche se qualcuno per l’età deve ancora caricarci sopra. Sanno benissimo il loro lavoro e cosa devono fare, sono esigenti. Si aspettano che tu gli indichi una strada. Il fatto che partecipino è fondamentale affinché si batta il martello in quella direzione lì.

-Pericoloso cercare di essere dominanti domani?

Quando non lo facciamo è perché non ci riusciamo o ce lo vietano gli avversari. Noi proviamo ad andare a prendere il pallone, a prendere campo, a comandare. Non sarà facile domani, ma dobbiamo provarci.

-Si dice che è solo fortuna: è uno stimolo?

Uno più si impegna più è fortunato, più riesce a cogliere qual è il momento della partita. Il talento è anche questo: cogliere il momento per essere fortunati. Abbiamo avuto anche sfortuna finora, al di là di quello che è il risultato. Degli episodi ci sono andati peggio di come sarebbero potuti andare. Non mi dà fastidio, anzi. Mantenendo i giusti connotati a queste critiche si creano stimoli per i ragazzi. Vi ringrazio perché mi avete dato una mano.

-Vincere vuol dire tagliarli fuori? Forza dell’Inter?

Secondo me vincere il derby ti dà tre punti e poi ti dà un bel carico di entusiasmo, ottimismo per il futuro se lo sai usare bene. Te lo crea quel tatuaggio che ti rimane addosso. Montella ha a disposizione una grandissima squadra, forse finora mai avuta da quando ci siamo incontrati. Di conseguenza non sarebbe tagliato fuori e saprebbe come riorganizzarsi, perché è un allenatore che ha qualità.

Ci farà capire che strada stiamo seguendo e se quello che stiamo dicendo è giusto.

-Attenderci sorprese?

Ci sono sempre molte soluzioni quando si pensa a una scelta. Ci sono molte soluzioni. C’è la mia, la vostra, poi c’è quella giusta che viene il giorno dopo che è sempre facile da fare. Secondo me noi siamo nelle condizioni di poter scegliere, abbiamo calciatori che ci permettono di andare più in là di quello che abbiamo fatto e scelto più frequentemente e poi c’è la valutazione delle condizioni che avranno i calciatori in questo allenamento. Ieri c’è stato l’allenamento, ma è stato di reintegrazioni di coloro che sono arrivati dopo le nazionali. È possibile tutto, senza stravolgere l’idea in generale del calcio che vogliamo fare e del messaggio che abbiamo mandato ai nostri calciatori. Qualcosa abbiamo tentato di dirla. Il mio ruolo vale uno, come vale uno quello del dg, del ds, si vale tutti allo stesso modo. Poi ci sono loro che devono mettere in pratica quelle che sono le indicazioni che ognuno di noi gli dà.

-Timore che la pausa possa riazzerare tutto?

Dicevo che non abbiamo bisogno di niente e di nessuno e che abbiamo a disposizione una società forte, calciatori importanti che sono professionisti. Il professionista è quello che riconosce quando ci sono i momenti importanti. il nostro campionato sarà misurato da questi momenti. Loro sanno che è una partita importantissima, non ci può essere qualcosa che ci ha disturbato, noi dobbiamo giocarla e metterci di più del nostro massimo. Mi aspetto che lo facciano e che lo mettano in pratica. È questa la partita che conta, non altri ragionamenti. In questa dobbiamo farci trovare pronti, poi c’è la forza dell’avversario che è notevole, c’è il nome “Milan”, ma c’è un’altrettanta storia, un altrettanto nome importante che è “Inter”.

-Assenza di Brozovic?

Le assenze son tutte importanti, ma succede così quando vengono dalle nazionali soprattutto. Quando tornano da una doppia partita, viaggi, il sentimento che hanno per le squadre della propria patria li fa andare al di là di quello che dovrebbe essere una razionale intelligenza. Brozovic è importante al di là dei due gol fatti a Benevento, al di là del momento, ma non abbiamo bisogno di niente e di nessuno. Sappiamo che dobbiamo avere aspirazioni importanti nelle singole partite. Ogni giorno non c’è un obiettivo finale, l’obiettivo finale si prende se ogni giorno c’è qualcosa da portare a casa. Dobbiamo farlo capire bene ai calciatori. La società ha fatto la sua parte, andando a prendere subito i giocatori che rientravano dai viaggi, lo staff medico pure. Tutti a disposizione di questi giocatori perché rendano al meglio e siano nelle condizioni di farlo. Ogni giorno c’è un piccolo obiettivo che porta a un obiettivo grosso. Non è un calciatore, il nome che porta, i gol che ha fatto. È il gruppo che ti fa fare strada, è il gruppo che non deve tradire, quando manca qualcuno la squadra è l’unica alternativa.

-Uomo derby dell’Inter?

Io penso che quello che fa la differenza sia sempre la squadra. Stiamo lavorando molto sulla squadra, sull’appartenenza all’Inter, sul gruppo che riconquista la palla, è il gruppo che fa gol e il gruppo ci porterà lontano. Chiunque sia del gruppo a me sta bene.

-La squadra che ha la miglior difesa vince il campionato. Tratto di strada troppo breve per fare discorsi di un certo tipo?

Come dice Pezzali, è la dura legge del gol. Avere una difesa forte è una qualità di una squadra. Per il momento è troppo presto perché nelle partite giocate abbiamo concesso qualcosa di troppo su cui dobbiamo andare a mettere mano per migliorare e fare qualcosa in più. Stiamo lavorando in tutte le direzioni perché vogliamo ambire a giocare partite importanti come questa qui e a giocare bene.

-Montella ha detto che non ci sono 7 punti di differenza. Poi le parole di Mirabelli: ha detto che l'Inter dovrà avere paura del Milan.

Sono d’accordo con molte cose che dice Montella, apprezzo il suo modo di lavorare, di essere, lo conosco molto bene, siamo anche amici, oltre che avversari, siamo stati a cena insieme, abbiamo passato serate insieme. Lo trovo un allenatore capace, una persona intelligente. Sono convinto che la classifica attuale non sia corretta, ma che non se la prenda con noi, non c’entriamo niente.

Noi dobbiamo aver paura di loro? Detto così, sembra il prete di Frittole che dice a Troisi 'Ricordati che devi morire'. Ora me lo segno.

-Sensazioni? Quanto è importante il derby?

Per me sarà un grande privilegio vivere questo derby, ho già vissuto quello di Roma che è importantissimo e che mi ha dato moltissimo. Milano è una città moderna, intelligente, mi sembra che voglia proteggere le proprie tradizioni in maniera importante, tra cui questo derby. Il fatto he sia diventato come numeri quasi il primo derby al mondo dice molto sul modo di prepararlo da parte di Milano, delle istituzioni, dei tifosi. Mi arricchirà ulteriormente, com già successo a Roma. Voglio viverlo in tutte le sue cose, nella protezione di questo derby mi sembra ci sia anche il non lasciarlo in mano a quelli che vogliono farne un proprio uso. Il derby è di tutti, di tutti i milanesi. Questa è una cosa bella, come molte sono le cose di Milano e io voglio conoscerle in profondità.

(Dalle inviate di FcInter1908.it Eva A. Provenzano e Sabine Bertagna)

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Le parole di Luciano Spalletti a Inter TV: 

Gruppo? Bisogna ancora spingere sull'appartenenza. Appartenere al mondo Inter è una spinta ulteriore alla professionalità, all'impegno che bisogna avere, stiamo lavorando su questo. Il fatto che ci sia partecipazione del pubblico vuol dire che la qualità dei giocatori l'ha ispirata, vogliono esserci e con loro al nostro fianco può venire fuori una forza importantissima.

Emozione per il primo derby milanese? A me emoziona il calcio in generale, mi emoziona tutto, sarà un privilegio vivere questo derby, come ho vissuto con grande trasporto quello romano. Milano è una città moderna, intelligente, tende a difendere le proprie tradizioni, il Derby della Madonnina è il derby dei milanesi e viverlo da protagonista mi arricchirà e voglio godermelo tutto.

Cancelo? Sarà fondamentale, importantissimo, perché siamo andati a cercarlo perché ha la duttilità che gli consente di stare in più parti del campo, sarà come un nuovo acquisto, perché non lo abbiamo ancora visto, lo aspettiamo.

Cambiamento così rapido, se lo aspettava? Sì, quando ho parlato con i nuovi - molti li conoscevo già -, poi ho avuto a che fare con la società, una società forte, anche nel prendere i giocatori. Quindi abbiamo squadra forte, società forte, non possiamo tirarci indietro da impegni importanti. Forza Inter.