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Lukaku: “All’Inter con Conte siamo andati oltre i limiti, in Italia ho imparato tanto. Ora…”

Una lunga intervista rilasciata all'Indipendent, per raccontare qualcosa in più di se stesso, per esprimere la sua sicurezza

Marco Macca

Fonte: chelseafc.com

Una lunga intervista rilasciata all'Indipendent, per raccontare qualcosa in più di se stesso, per esprimere la sua sicurezza e le sensazioni lasciate dall'esperienza in Italia all'Inter. Romelu Lukaku, ex attaccante nerazzurro, ha ammesso di sentirsi più completo dopo i due anni a Milano con Antonio Conte. Ecco le sue parole:

"Penso che andare in Italia fondamentalmente abbia mostrato al mondo cosa posso fare. Stare con le spalle al muro è qualcosa che ho vissuto sin dalla mia tenera età, quindi non è una novità per me. È quello che è, lo accetto. Faccio il mio lavoro in allenamento e in campo, qualunque cosa dicano le persone, lascio che parlino. Hanno una percezione. Non conoscono me o il lavoro dietro le mie partite. Perderei energie inutili a stare dietro a ciò che pensano gli altri. Non mi interessa davvero".

Hai dovuto lasciare l'Inghilterra per essere il giocatore che sei diventato?

Penso che dovevo. Era anche una grande parte del mio piano provare diversi campionati. Ho vissuto la Serie A, un campionato in cui avrei sempre voluto giocare ad un certo punto della mia carriera. Andando lì, affronti un diverso tipo di pressione e in un modo diverso. È stato bello. Per quanto riguarda la maturità, è stato sapere cosa serve per vincere e le circostanze in cui è necessario farlo. Ovviamente avevo Antonio Conte lì come allenatore che mi ha davvero aiutato e mi ha mostrato cosa serve per vincere, e l'abbiamo fatto [vincere il campionato] nella seconda stagione. Da giocatore è un gioco completamente diverso in Italia. Molto, molto tattico. Spazi ristretti e nella maggior parte delle partite hai solo una possibilità, e se non segni diventa molto difficile. Quindi, dal punto di vista dell'efficienza era molto importante, e ho anche imparato a giocare di più con le spalle alla porta e altri aspetti tecnici del gioco che sono davvero importanti. È stata una bella esperienza.

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