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Marotta: “Limitare le ASL, Verona gioca e chi ha meno casi no. Oggi nuovo protocollo”

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i microfoni di Sky Sport, Beppe Marotta, amministratore delegato nerazzurro, ha parlato del mancato svolgimento di Bologna-Inter

Marco Macca

Al Dall'Ara, Bologna e Inter sarebbero dovute scendere in campo per giocare la prima partita del girone di ritorno del campionato di Serie A. Partita che non si giocherà, dato che i rossoblù, duramente colpiti dal Covid, sono stati bloccati dalla ASL di Bologna. Ai microfoni di Sky Sport, Beppe Marotta, amministratore delegato nerazzurro, ha parlato così della situazione:

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CONFUSIONE - "La priorità è sempre quella di tutelare la salute di tutti. C'è stato un consiglio di Lega in cui è stato rivisto il precedente protocollo. Siamo in uno scenario di grande confusione e di difficile interpretazione. Abbiamo rinvii di partite e prese di posizione delle ASL, che decidono autonomamente, dipendendo dalle regioni e non dal ministero fanno delle scelte, e così assistiamo a cose anomale. Per esempio, il Verona va a giocare a La Spezia con 11 positivi, mentre altre squadre sono state fermate con un numero magari inferiore di positivi. Questo perché non c'è una linea guida. Il nostro obiettivo è quindi stilare un protocollo e avere un confronto con il Ministero dello Sport e il Governo, che deve a sua volta confrontarsi con il CTS. Devono esserci decisioni chiare per il protocollo da attuare. Nel momento in cui viene data possibilità alle ASL di decidere autonomamente ne risente il campionato, dato che vengono prese decisioni diverse".

COMPETENZA ASL - "Noi non abbiamo elementi completi per valutare. Prendiamo atto che il Bologna era pronto a scendere in campo, ma ha subito una decisione. Ribadisco: manca chiarezza per una linea guida tra sport e istituzioni. Bisogna decidere sul protocollo da attuare, limitando la competenza delle ASL, altrimenti queste situazioni potrebbero ripetersi".

VACCINO OBBLIGATORIO - "Spero che diventi obbligatoria anche la terza dose di vaccino per limitare i danni ed evitare questi provvedimenti. Nello sport deve essere reso obbligatorio il terzo vaccino, che evita danni irreparabili. Nel momento in cui è obbligatorio, il rischio è minimo e non è più il caso di fare quarantene. Così, il campionato si potrebbe completare fluidamente anche in tempi giusti. Ora non capiamo quale sarà la fine. Sono d'accordo con il vaccino per i calciatori".

QUARTA ONDATA - "Questa quarta ondata ci ha presi in contropiede, è stata difficile da valutare. Il fatto di rinviare questi turni avrebbe forse consentito una gestione più fluida. Ma poi c'è un calendario che costringe tutti a disputare le partite entro maggio. Poteva essere una valutazione intelligente, ma era poco prevedibile".

AUTOCRITICA - "Va fatta un po' di autocritica, ma la quarta ondata ci ha travolti in modo rapido. Il contagio è arrivato in prossimità delle festività natalizie. Bisogna fare autocritica, ma siamo in una situazione di emergenza".

(Fonte: Sky Sport)

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