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Marotta: “No alle porte chiuse tra una settimana. Ora chiediamo alla Lega di…”

L'ad nerazzurro ha parlato di quanto è accaduto, in seguito ai casi di coronavirus scoppiati in Italia, nel calcio italiano

Eva A. Provenzano

Beppe Marotta è intervenuto in diretta su Telelombardia a Qui Studio a Voi Stadio, nel programma condotto da Fabio Ravezzani e si è soffermato sulla decisione della Lega Calcio di rinviare cinque partite, compresa Juve-Inter. Queste le parole dell'ad dell'Inter: «Ci son stati confronti in settimana, ma quel che è strano è che giovedì la Lega aveva calendarizzato 5 gare a porte chiuse e poi a meno di 48 ore ha disatteso quanto era stato richiesto.

-I tifosi parlano di lotta di potere vinta dalla Juve, che ne pensa?

Non entro nel merito. E' un discorso molto complicato. La Lega per prendere decisioni così importante avrebbe dovuto convocare un consiglio straordinario e un'assemblea. Contesto una decisione presa in modo sbagliato. Chiaramente giocare a porte chiuse è una scelta che non piace a nessuno. Ma forse vista la situazione era uno strumento inevitabile.

-Si parla di una proposta della Lega di giocare Juve-Inter lunedì 9 marzo: che ne pensa?

Abbiamo chiesto alla Lega di elaborare due o tre criteri nuovi da presentare nella prossima assemblea. Questa idea sarà sottoposta a votazione insieme ad altre. Se non si è giocato a porte chiuse questa domenica non si può pensare di farlo tra sette giorni.

Se passasse questa proposta la accettereste?

Vaglieremo le varie ipotesi, non c'è preclusione né approvazione. Mercoledì vedremo le idee e valuteremo quella ritenuta migliore.

-Regolarità compromessa del campionato?

Io ho parlato di squilibrio competitivo che c'è nel momento in cui alcune gare vengono giocate, altre rinviate, altre giocate col pubblico.

(Fonte: TL)

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