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Marotta: “Champions? Gap italiane evidente. Faccio una promessa agli interisti”

Marotta: “Champions? Gap italiane evidente. Faccio una promessa agli interisti”

L'AD dell'Inter Beppe Marotta è intervenuto al Settimanale del Tgr e ha rilasciato le seguenti dichiarazioni

Matteo Pifferi

L'AD dell'Inter Beppe Marotta è intervenuto al Settimanale del Tgr e ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:

Qual è stato il primo incarico?

"Sono nel mondo del calcio già da quando andavo alle elementari, a 7/8 anni. Il primo incarico nel 1977 al Varese, ero responsabile del settore giovanile, poi sono diventato il direttore sportivo".

Artefice del Varese olandese che sfiorò la Serie A.

"Fascetti, con una squadra di ragazzi, aveva creato quel 'casino organizzato' dove ognuno poteva esprimere qualità con una preparazione atletica elevata per l'epoca.

La vittoria ha tre nomi: l'esonero di Spalletti, l'addio di Icardi e la conferma inaspettata di Conte

"Quando sono arrivato, dopo aver conosciuto l'ambiente, ho dialogato con la proprietà circa il progetto nuovo. Sia con Ausilio che con la proprietà abbiamo stilato un programma con una nuova struttura, era forse giusto e necessario fare dei cambiamenti. Il grande artefice di questa cavalcata è stato Conte, i giocatori hanno risposto alle sue indicazioni e la società che ha supportato il tutto. Tutti insieme abbiamo gioito inaspettatamente, perché la festa è arrivata quattro giornate prima della fine, anche questo è un piccolo record".

I tifosi chiedono la Champions

"Io credo che il gap per quanto riguarda non solo l’Inter, ma tutte le squadre italiane, sia ancora abbastanza evidente. Non a caso la finale di Champions è tra due squadre di Premier League, in Europa League c'è una squadra inglese, siamo lontani da quelle performance di inizio anno 2000 con le italiane ai primi posti. C'è da lavorare e c'è anche un modello da rivedere".

Superlega accantonata, come si farà a pagare gli stipendi?

"Il Covid ha tracciato un solco notevole in un'area imprenditoriale già difficile da sostenere. Credo che il primo obiettivo sia ridurre i costi, come il costo del lavoro, quindi gli stipendi dei giocatori che incidono in modo forte e poi, in subordine, valorizzare al massimo le risorse".

Una promessa ai tifosi

"Una promessa a nome mio e dei dipendenti, e colgo l'occasione per ringraziarli per il lavoro quotidiano di coloro i quali stanno dietro le quinte, è che noi possiamo garantire il massimo impegno. E questo significa dare il tutto di sé per raggiungere obiettivi ancora nuovi. Ma non sempre l'equazione è 'chi più spende più vince', c'è anche una componente umana e motivazione che ha sicuramente un grande valore".

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