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Stadio, cosa cambia col ‘nuovo’ Milan? Inter alla finestra, Populous attende ok Comune

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Inter e Milan non hanno cambiato idea sul nuovo impianto, una cambio di proprietà in casa rossonera potrebbe allungare i tempi?

Andrea Della Sala

Inter e Milan continuano a spingere fortemente per il nuovo stadio. Ma le ultime notizie sulla proprietà rossonera potrebbero dilatare ulteriormente i tempi per la costruzione del nuovo impianto.

"Le voci sulla cessione del club di via Aldo Rossi si sono materializzate all’indomani di un passaggio chiave dell’iter burocratico: giovedì infatti il Comune di Milano ha lanciato il bando per la ricerca del coordinatore del dibattito pubblico, dando di fatto il via alla road-map che dovrà condurre al via libera dell’inizio dei lavori per Inter e Milan. Le due società, dal canto loro, stanno per ultimare lo studio di fattibilità da presentare in sede di confronto, che dovrebbe entrare nel vivo in estate, tra luglio e agosto. I confini del dibattito sono circoscritti in sei mesi: ci sarà tempo per discutere fino al 30 novembre, poi si tireranno le somme e i contorni della nuova casa di Milan e Inter saranno più definiti. Un progetto sul tavolo c’è già, la “Cattedrale” futuristica disegnata dagli americani di Populous che lo scorso dicembre si sono aggiudicati il testa a testa con gli “Anelli” di Manica-Sportium, e ci sono pure le somme che l’iniziativa genererebbe: l’investimento complessivo di circa un miliardo di euro (area commerciale e area verde comprese) da suddividere tra i due club porterebbe Inter e Milan a guadagnare potenzialmente almeno 80 milioni all’anno ciascuno", spiega La Gazzetta dello Sport.

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"In casa rossonera l’argomento stadio non genera agitazione: da quanto filtra il progetto non dovrebbe subire rallentamenti anche perché, fin da quando i due club hanno presentato il progetto di fattibilità per il nuovo San Siro (estate 2019), l’impegno e la determinazione del Milan hanno funzionato spesso da motore nel percorso fatto a braccetto con l’Inter. Allo stesso modo, il piano per una “casa” di proprietà moderna e all’altezza di quelle dei top club che dominano in Europa anche grazie ai ricavi da stadio è uno degli elementi che hanno reso il Milan di Elliott appetibile sul mercato in questi anni: sarebbe impensabile che chi succedesse al fondo della famiglia Singer volesse accantonare il progetto. La variabile da prendere in considerazione, semmai, è la posizione dei nuovi proprietari rispetto alle coordinate del progetto attuale: e se volessero fare da soli e costruirsi uno stadio tutto loro, senza cioè coinvolgere l’Inter? Ovviamente siamo nel campo delle ipotesi: fino a quando il Milan non passerà di mano, questo resta uno scenario impossibile da prevedere".

"Quel che è certo è che per la società di viale della Liberazione cambia poco o nulla: l’intenzione dell’Inter resta quella di costruire il nuovo San Siro insieme con il Milan e di farlo il più velocemente possibile (un trasloco a Sesto San Giovanni rimane il piano B di entrambi i club, da prendere in considerazione solo se a Milano si andasse troppo per le lunghe). Ecco perché i nerazzurri osservano la situazione con serenità: al netto degli inevitabili “aggiornamenti” che l’insediamento di un nuovo proprietario in casa rossonera richiederebbe, per l’Inter il progetto stadio resta in piedi comunque e alle condizioni attuali. A prescindere dall’interlocutore che ci sarà di fronte, che si tratti di Elliott o di Investcorp", chiude La Gazzetta.

 

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