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Milan e Roma spendono, Allegri strapagato ma “Inter favorita”: balle per aspettarla al varco

Milan e Roma spendono, Allegri strapagato ma “Inter favorita”: balle per aspettarla al varco

L'editoriale di Alfio Musmarra per Fcinter1908: è ripartita la giostra della pressione sull'Inter, inspiegabilmente considerata favorita

Alfio Musmarra

In queste settimane, complice la sosta per le nazionali, è stato formativo ascoltare e leggere tante considerazioni sulle forze del campionato.

L’Inter Campione d’Italia in carica resta la squadra ‘da battere’, ‘la più forte’. Per le altre ‘l’importante è lottare per un posto Champions’.

Perché? Perché questo assolutismo? Il perché è presto detto: perché così al primo inciampo sarà crisi Inter, fallimento e tutte le pressioni che ne conseguono, perché prima era obbligo di Conte dall’alto del suo ingaggio.

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Conte aveval’obbligo di vincere, per gli altri però oggi scopriamo che non vale lo stesso metro. Per Allegri (9 mln di ingaggio) nessuna pressione, nessun obbligo perché sai, hanno perso Cr7.

Fa nulla che abbiano preso Locatelli ( 37.5 mln) e Moise Kean ( 38mln). Il Milan è la seconda società in Serie A ad aver investito di più dopo la Roma di Mourinho che sul mercato ha sfiorato i 100 mln. Ma tutti si guardano bene dal considerarle serie candidate allo scudetto. Curioso.

Eppure l’Inter che in un sol colpo perde Lukaku, Hakimi, Eriksen, Conte e Oriali no: si rinforza, investendo soli 35 mln!

L’unica cosa su cui non ci sono margini di discussione è il modo in cui Marotta e Ausilio hanno saputo mettere in salvataggio una barca nel pieno della tempesta, senza perdere mai lucidità in una situazione oggettivamente complicata.

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Perché non facciamola più semplice di come è stata. Ci sono state giornate di grandissima tensione, enorme. Con voci di dimissioni messe ad arte in maniera strategica per ottenere quel minimo di margine di manovra dopo assordanti silenzi e paure neanche troppo celate.

E’ stato importante avere le idee chiare e riuscire ad andare a sostituire in maniera celere gli elementi persi per strada nei limiti delle possibilità. Se basterà oppure no lo scopriremo, ma per come si erano messe le cose diciamo che l’abbiamo scampata. Rispetto allo scorso anno sarà un campionato più livellato verso il basso con maggior competitività: non c’è una squadra nettamente più forte delle altre, sarà la gestione dei momenti e la linearità di risultati a fare la differenza. Le pressioni vanno ridistribuite in maniera equilibrata, altrimenti diventa un gioco strumentale, ma neppure questa è una novità.

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